Salvare il dialetto!

L’Italia è un ricco mosaico di varietà linguistiche. Ogni dialetto rappresenta la storia, le tradizioni, le passioni dei vari luoghi del nostro Belpaese. Il fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio ha avuto enormi difficoltà ad imporsi come lingua comune sui dialetti, uno dei segni evidenti di quanto sia stato complesso il processo di unificazione del nostro Stivale.  La Televisione, l’Istruzione Obbligatoria e le Guerre Mondiali hanno fortemente contribuito alla diffusione della Lingua Italiana.  Le reciproche influenze tra Italiano e Dialetto hanno dato vita ad ibridi linguistici che assomigliano più ad un dialetto italianizzato che quello schietto, usato in principio.

La soluzione, per evitare di disperdere il nostro patrimonio linguistico, potrebbe essere l’introduzione dell’insegnamento del dialetto nelle scuole. I Dialetti tuttavia differiscono tra di loro anche all’interno delle città stesse, pertanto sarebbe impossibile insegnarli tutti, ma si potrebbe selezionare un dialetto standard, di certo più approssimativo ma che comunque sensibilizzerebbe i ragazzi a conoscere la propria lingua locale.

Il dialetto va tutelato e preservato, soprattutto dagli sciocchi pregiudizi che lo vogliono come simbolo di presunta inferiorità e rozzezza, e presentarlo col prestigio che merita, come un codice da alternare all’italiano a seconda delle situazioni comunicative.

Questo progetto ha già preso piede in Sicilia ed in Sardegna, sarebbe interessante ampliarlo a tutto lo Stivale perché se è vero che l’Italiano ci fa cittadini d’Italia, il dialetto ci ricorderà sempre chi siamo, da dove veniamo, gli odori, i suoni e le emozioni del nostro angolo d’Italia. 

Christian Carbone