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San Ferdinando, canalone dei veleni: È ora di tirare le prime somme.

Quasi un anno addietro eravamo in fermento per le drammatiche condizioni del canalone dei veleni diventato lo scarico illegale di vere e proprie “schifezze” di ogni genere. Per troppo tempo il nostro mare è stato deturpato da un canale che, ricordiamolo sempre, dovrebbe contenere solo acque bianche di scarichi dell’area portuale. Adesso un’altra estate sta per arrivare. Possiamo dire che dopo mesi di battaglia qualche risultato è arrivato. Dalla “pancia” del canalone sembra arrivare acqua pulita. Esattamente dal 20 marzo secondo i nostri monitoraggi. In quel periodo si è svolta una conferenza di servizi che ha preso atto di quanto era stato fatto per eliminare le cause dell’inquinamento. Noi, in silenzio e con l’aiuto di altri cittadini, ci siamo sporcati le mani nel vero senso della parola. Abbiamo fornito fondamentali dritte alle varie istituzioni coinvolte. Alla fine ci siamo riusciti. Grazie al lavoro sporco sono stati individuati i pozzetti nei quali venivano sversate sostanze nocive. Dalla prima area industriale e dai piazzali del porto qualcuno, per troppo tempo indisturbato, ha pensato bene di disfarsi di quello che doveva fare in modo diverso (contrariamente alla tesi sostenuta dall’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo secondo la quale gli sversamenti sarebbero avvenuti alla foce, indotta in errore dai tecnici dell’Autorita’ portuale e della Iam). Su questo sappiamo che sono in corso indagini delle forze dell’ordine e della magistratura sulle quali noi abbiamo fiducia e dalle quali ci aspettiamo risposte. Ancora mancano altri tasselli che dovrebbero essere inseriti come la vigilanza a protezione della foce e la realizzazione delle vasche di decantazione da installare entro l’anno giusto impegno preso dal corap (ex consorzio asi). A tal proposito dobbiamo ringraziare l’amministrazione comunale perché ha messo in cima alle sue attività la risoluzione del problema canalone e anche il corap che sta seguendo la vicenda. Dobbiamo però ricordare al Comune di non abbassare la guardia e di procedere con tutto quello che è di sua competenza. Non ci si può fermare sul più bello. Noi continueremo a monitorare, denunciare e sensibilizzare tutti gli enti. Abbiamo portato avanti anche un lavoro silenzioso ma che è stato utile per superare l’emergenza. Noi saremo sempre col fiato sul collo e per questo vorremmo anche chiedere alla regione: saranno realizzati i lavori di pulizia straordinari come promesso?
Detto questo è bene ricordare che nel nostro mare non arrivano più oli e altro dal canale ma c’è il mesima che continua a rappresentare un problema irrisolto. Su questo continuiamo a registrare continue perdite di tempo da parte della regione. Solo quando tutte queste fonti di inquinamento saranno fermate noi molleremo la presa. Intanto possiamo dire che la situazione in parte è migliorata rispetto al 2016 ma non vorremmo che poi a luglio tornino quelle immagini di un mare marrone. Altrimenti torneremo a protestare contro tutto e tutti. Sia ben chiaro!