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Una nuova legge sui testimoni di giustizia. Verrà ricordata come la legge “Lea Garofalo”

Nel giorno del sesto anniversario dell’uccisione di Lea Garofalo, la donna che testimoniò sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco, padre di sua figlia Denise, e che per questo fu fatta da lui uccidere, il 24 novembre del 2009, si torna a parlare di una proposta di legge sui testimoni di giustizia. Un testo è già pronto, fa seguito dalla Relazione sui testimoni di giustizia messa a punto e approvata all’unanimità dalla Commissione parlamentare antimafia. Saranno definiti in maniera più rigorosa i criteri di accesso alle misure speciali così come saranno certi i tempi e le modalità di uscita dalle misure speciali in linea con la Carta dei diritti e dei doveri presentata dal Ministero dell’Interno; viene istituita la figura del “referente per il testimone” e quella del Comitato di sostegno, per prevenire il più possibile contenziosi amministrativi tra testimoni e ministero dell’Interno. Saranno poi più adeguati gli strumenti di accompagnamento psicologico e di tutela sociale ed economica per il testimone, che in maniera privilegiata deve rimanere nella terra d’origine. Si prevede poi il cambio di generalità allargato, per favorire la scelta di chi decida di rompere con i propri contesti familiari criminali.

Per ricordare la figura coraggiosa di Lea Garofalo, Libera ha organizzato per questa sera alle ore 20 una fiaccolata. “Sei anni fa veniva uccisa Lea Garofalo: non dimentichiamo questa donna e madre coraggiosa. E troviamo sempre la forza per dire no alle mafie”, scrive su twitter Magda Culotta, deputata siciliana del Pd. “Non abbiamo conosciuto Lea Garofalo – scrive il presidente dell’Associazione nazionale testimoni di giustizia, Ignazio Cutrò – ma desideriamo partecipare a mantenere vita la sua memoria e lo facciamo nel modo che ci è sembrato più consono, con i nostri limiti, le nostre fragilità, offrendo al Governo ed al Parlamento una serie di proposte di riforma che idealmente pensiamo anche Lea avrebbe sottoscritto insieme a noi. Una nuova legge sui testimoni di giustizia che l’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia chiede sia, d’ora in avanti, ricordata come la legge “Lea Garofalo”, per non dimenticare, per non ucciderla una seconda volta”. Pronti a sostenere il nuovo testo il M5S con il deputato Francesco D0Uva in testa e Sinistra Italiana con la deputata Celeste Costantino, entrambi componenti della Commissione parlamentare Antimafia. E il deputato Pd Davide Mattiello, che ha steso la proposta di legge, ricorda le vite di quelle testimoni spezzate dalla violenza criminale, da Lea Garofalo a Rita Atria, siciliana, che si uccise a 17 anni una settimana dopo la strage di Via D’Amelio perché proprio per la fiducia che riponeva nel magistrato Paolo Borsellino si era decisa a collaborare con gli inquirenti, a Maria Concetta Cacciola, calabrese come Lea, costretta dai familiari a suicidarsi per aver fatto alcune rivelazioni ai magistrati. (ANSA).