Rosarno, le contraddizioni dell’amministrazione Comunale, Locride Ambiente SPA si tutelera’ in sede giudiziaria

L’esposto-denuncia che l’amministrazione comunale di Rosarno ha presentato contro Locride Ambiente SpA, rea, secondo le versioni dell’ente, di aver disatteso l’ordinanza  del sindaco con la quale si imponeva all’azienda  di provvedere alla raccolta dei rifiuti  solidi urbani sino alla mezzanotte del 31 agosto, termine di scadenza previsto da un accordo tra le parti, rappresenta per la società un’azione francamente incomprensibile.

Una prova di forza, per dimostrare cosa non si sa. Visto e considerato che esiste una attività epistolare tra ente e società, che chiarisce oggettivamente la situazione.

Evidentemente, le versioni di Locride Ambiente sono risultate superabili  dal sindaco e dai suoi collaboratori, ma così non è, perché di fronte alle carte prodotte, anche in questi ultimi giorni, l’azienda sa di avere tutte le buone ragioni dalla sua parte.

Sorprende come un rapporto, praticamente perfetto fino ai primi giorni di agosto, si sia improvvisamente incrinato e non certo per colpe da addebitare a Locride Ambiente.

Cosa è accaduto? Cosa è intervenuto in modo cosi impetuoso da smorzare ogni entusiasmo e scardinare la solidità della collaborazione?

Locride Ambiente SpA agisce quotidianamente nel rispetto delle leggi e delle esigenze degli enti, circostanza quest’ultima che non può, tuttavia,  autorizzare nessuno a dominare la filosofia di lavoro adottata dalla società.

Si ribadisce che Locride Ambiente Spa a Rosarno solo poche settimane fa aveva vinto l’appalto  della raccolta differenziata per oltre 6 milioni di euro, con contratto quinquennale. A fronte di anomalie formali, ma importanti, riscontrate dal personale amministrativo, l’azienda aveva posto quesiti fondati -c’era stato un intervento dell’autorità anticorruzione (ANAC) e  della SUAM (Stazione Unica Appaltante Metropolitana), chiarendo inoltre che non avrebbe prodotto le documentazioni necessarie richieste dal comune di Rosarno, se le perplessità denunciate nero su bianco non fossero state superate.

Da li la genesi del contenzioso, nelle more del quale si  è arrivati da una richiesta da parte della società di proroga del servizio, istanza accolta dall’amministrazione comunale con termine ultimo il 31 agosto (tempo che sarebbe stato sufficiente per avere risposte alle domande poste e per produrre conseguentemente la documentazione richiesta), alla decisione dell’ente di revocare l’incarico dall’1 settembre 2020, provvedimento rispetto al quale Locride Ambiente SpA non ha battuto ciglio, fiera di avere rinunciato a milioni di euro, pur di  rispettare la legalità.

Da ultimo- il riferimento è a  fine mese- il sindaco e l’ufficio tecnico, dopo la revoca, hanno chiesto di rimuovere i cassonetti (sono 180, n.u.s.) e pretendevano che lo si facesse il giorno 31 agosto. E’utile rammentare che nella richiesta l’ente nella sostanza  esigeva di garantire assolutamente il servizio e di programmare contestualmente il ritiro dei cassonetti. Locride Ambiente, dando riscontro alla nota del comune, ha precisato che la richiesta nei termini posti dall’ente non avrebbe potuta essere  esaudita.

C’è, evidentemente, un comportamento contraddittorio nell’azione dell’amministrazione comunale, che non può non essere evidenziato, soprattutto quando si vuol far passare una verità per un’altra. Locride Ambiente SpA, prendendo atto della iniziativa dell’amministrazione rosarnese, dovrà, pertanto, tutelarsi nelle sedi opportune, con precise iniziative giudiziarie.

CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE

UFFICIO STAMPA LOCRIDE AMBIENTE SPA

ROSARNO, LI’ 2 SETTEMBRE 2020