VENTIQUATTRESIMA DOMENICA
      “…MA  voi chi dite che io sia?
 
    Dal Vangelo secondo Marco
Dopo aver chiuso il dialogo  con gli scribi ed i farisei, per la durezza del loro cuore, GESÙ si rivolge ai pagani, tra i quali, mentre le folle gli conducono i loro malati,  a Tiro e Sidone, compie i miracoli della guarigione della donna emorroissa e del sordomuto, per la loro grande fede in Lui, anche se ritenuti impuri e peccatori.
In questa sua missione,Gesù ha agito  da solo, lontano dai discepoli e dagli apostoli,  ma ricercato  ed accolto dalle folle,  in attesa di un messaggio  di pace e di misericordia. 
Compiuta questa missione,(Gesù) “con i suoi discepoli, parti’ verso i villaggi, intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo:
 «La gente, chi dice che io sia?». 
Inizia così  un itinerario di catechesi e di verifica della loro scelta di seguirlo, nel loro  cammino verso Gerusalemme, preparandoli a comprendere ed accogliere il mistero della sua messianicita’, lontana dalla tradizione, fondata sul potere e sulla forza, ma piuttosto sulla  sua passione,  morte e resurrezione. 
Una sentenza è condanna di  morte, costruita ed eseguita dal potere religioso del sinedrio, in combutta col potere politico farisaico di Pilato e, purtroppo, delle folle strumentalizzate.
Alla luce di questa concezione tradizionale di potere,  essi 
(gli apostoli) risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
È  una risposta quella degli apostoli, che fa riferimento alla tradizione, fatta però di  potere e di forza, ma lontana dall’immagine del vero messia, “FIGLIO DELL ‘UOMO, a cui fare riferimento, per quelli che lo seguono,  i quali hanno il dovere di  farsi carico  della sua croce, che è  la somma delle croci del prossimo.
 
Ma egli domandava loro: « voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo»……. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Dopo aver rmproverato Pietro, definendolo addirittura SATANA, “convocata la folla, insieme ai suoi discepoli, disse loro: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. 
L’invito rivolto alle folle è il comando che l’evangelista rivolge, non solo alla comunità  dei Romani, a cui MARCOi scrive, ma a ciascuno di noi noi, dopo una attenta verifica  del nostro modo di aderire a Cristo nella pratica della nostra religiosità 
 
   Parola del Signore
Don Silvio Mesiti