Il Cammino dello Spirito, XXVII Domenica del Tempo Ordinario Anno C a cura di Don Silvio Mesiti

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VENTISETTESIMA SETTIMANA

Luca. 17,5-10

Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».




Dalla fede, dalla quale nasce la fiducia in DIO, che è AMORE INFINITO, nascono LA SPERANZA E LA CARITA’, virtù teologali, che sorreggono la nostra esistenza terrena.  

Una vita, quella di tutti gli uomini, limitata, ma sorretta dalla presenza e dalla fiducia in GESU’ CRISTO, che ci illumina e ci sorregge con la sua Parola, che rivela l’infinita misericordia di Dio Padre, che ci governa con la sua provvidenza e la Sua grazia.

Alla luce di questa verità, il vangelo di Luca, in questa domenica, è rivolto non ai discepoli, come nei brani precedenti, ma agli Apostoli, i quali, nonostante tutte le incomprensioni e difficoltà seguono da tempo il loro Maestro, verso noi cristiani, che abbiamo da tempo, col battesimo, iniziato un cammino di fede, seguendo Cristo, aiutati dai suoi sacramenti, illuminati e sorretti dalla Sua Parola.

Si tratta di un itinerario, come sperimentiamo ogni giorno, difficile e complesso, nella nostra vita personale ma anche nella realtà del mondo in cui viviamo, condizionata da interessi materiali ed economici.

È una storia ed una situazione, che appare disperata e senza senso, condizionata dall’odio, dall’ingiustizia e dalla violenza, lontana da Dio, il quale sembra addirittura assente.

Per questo, consapevoli della mancanza di mezzi umani e di guide sagge, sentiamo la necessità di pregare ogni giorno: “….Signore, da chi andremo, TU SOLO hai parole di vita eterna”.

E consapevoli di questa esigenza e dell’insufficienza della nostra fede, ma anche del nostro modo di CREDERE”, come gli apostoli, sentiamo il bisogno di dire ogni giorno, nonostante tutte le nostre pratiche religiose: “SIGNORE, ACCRESCI IN NOI LA FEDE”.

Siamo certi di riconoscere la potenza di CRISTO, come vero Messia e vero Dio, capace di vincere il peccato e la morte con la sua morte e sua resurrezione, mentre ogni giorno siamo tentati di dubitare del regno di DIO, che è presente.

Per questo il Signore risponde anche a noi come agli apostoli: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati, e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe”.

Nella sua risposta Gesù riconosce quello che già abbiamo ricevuto, rappresentato come un “piccolo seme”, segno nella vecchia legge mosaica dei comandamenti, o del battesimo, datoci dai nostri genitori che col suo aiuto può diventare un grande albero come il gelso che anche se piantato nel mare, segno del male presente con l’aiuto di Dio, può diventare capace di trasformarsi ed espandersi in tutti gli uomini.

Siamo certi che la forza e la salvezza di cui abbiamo bisogno, nonostante il male che fin dall’origine dei tempi dilaga nel mondo, Dio non ci abbandonerà mai.

Si tratta di mettere in pratica il nuovo comandamento della carità e di operare con spirito e sentimenti gratuiti, senza attendere la ricompensa del nostro operato, imitando CRISTO che sulla croce ha dato tutto solo per amore, essendo FIGLIO DI DIO senza attendere NULLA IN CAMBIO.

IL MESSAGGIO FINALE È CHIARO QUANTO ATTUALE, UNA FEDE CHE SIA CONFERMATA CON LE OPERE DI CARITÀ.

……”Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

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