Crisi agrumicola, Rao: “Io, facile Cassandra.”
“Sono stata una facile Cassandra, quando, in tempi non sospetti,andavo denunciando la grave crisi del comparto agrumicolo calabrese che avrebbe segnato, irreversibilmente, la ripresa economica del settore agroalimentare”. Così risuona la voce dell’Assessore Provinciale all’Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria Gaetano Rao, che si stringe all’unisono a quella delle Associazioni di categoria, ai piccoli e medi imprenditori reggini, che ricorderanno l’annata 2014 della raccolta delle clementine come il peggior regalo da scartare sotto l’albero. Prezzi in discesa e la commercializzazione sui banchi vendita delle produzioni agrumicole estere, hanno messo in ginocchio i produttori di clementine.
“Lo avevo urlato e predicato fino allo scoramento, serve un efficace piano di interventi straordinario che punti alla riconversione varietale. L’agrumicoltura della Piana di Rosarno, la fascia del Basso ed Alto Jonio Reggino, da alcuni anni, versano in condizioni di profonda crisi, al punto che nessun comparto della filiera è nelle condizioni di reggere la concorrenza dei Paesi produttori stranieri. Nella fattispecie, “la Piana di Rosarno e l’intero comparto agrumicolo provinciale continuano a pagare le conseguenze nefaste della politica impressa dall’ultimo Governo Regionale, cui va il merito di aver saputo sferrare il colpo mortale per l’intero settore agrumicolo.
A nulla serve, a questo punto – esordisce l’Assessore Rao – invocare l’eventuale stato di calamità naturale, per il quale la Provincia di Reggio Calabria, per il tramite del dirigente Luigi Rubino del Settore Agricoltura, ha, comunque, attivato con puntualità l’iter procedurale, quando i problemi sono molto più seri e la politica è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità. Del resto, appare alquanto singolare che la Regione Calabria e la politica non si faccia sentire circa la proposta di regolamento della Commissione UE di prorogare delle misure straordinarie di sostegno per fronteggiare la situazione di emergenza derivanti dall’embargo russo. Pare, infatti, che le produzioni agrumicole siano addirittura escluse, necessaria, quindi, l’assegnazione di una quota specifica per gli agrumi tenuto conto della difficile situazione mercantile del comparto, con ingenti volumi di invenduto e prezzi di liquidazione ai minimi storici”.
Continua Rao: “Diamo alla Piana di Rosarno la stessa chance che ha avuto la Piana della Sibaritide, caratterizzata da un’agricoltura avanzata, dotata di impianti moderni, razionali ed un buon livello di meccanizzazione delle tecniche colturali e varietà di pregio sia di arance che di clementine”. Lancia un fendente Rao: “Lo stato comatoso del comparto agrumicolo provinciale, con particolare attenzione alla Piana di Rosarno, ha responsabilità ben definite: la miopia delle strutture politiche e dirigenziali della Regione Calabria. Al neo presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che, mi pare sia ben predisposto ad attuare politiche ed azioni in netta discontinuità con il passato, chiedo un risoluto intervento in tal senso, con l’impegno – è l’augurio di Rao – di avvicinare l’Istituzione alle reali esigenze del comparto agrumicolo reggino”.