La corte dei conti giudica i numeri del Comune di Taurianova
Il presente comunicato intende solamente adempiere ad un compito civico; cioè quello di informare (visto che né la stampa locale e né la politica locale ha affrontato seriamente la questione), esattamente esternare, in maniera obbligatoriamente sintetica e chiara , un documento di addirittura 51 pagine, cioè la deliberazione n.56/2017 della Corte dei Conti -Sezione Regionale di Controllo per la Calabria che nella camera di consiglio del 23/05/2017 delibera di non approvare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Taurianova valutandolo non congruo.
Il piano di riequilibrio è un piano nel quale il Nostro Comune dettaglia le entrate e le uscite, e detta le strategie in 10 anni per poter ritornare in una situazione virtuosa, ebbene l’iter è iniziato nel 2013 e la Corte dei Conti adesso ha dato esito negativo. Dopo numerosi passaggi in questi anni (con modifiche e ripresentazioni), si arriva all’ultimo piano di riequilibrio finanziario, quello non congruo, redatto dall’Amministrazione Scionti. Di conseguenza, a parte “ricorsi miracolosi” del Comune, per Taurianova si sta concretizzando la realtà del dissesto, termine questo che troveremo spesso nelle riunioni dei politici locali, che Noi già nei comizi della campagna elettorale anno 2015 esprimevamo ai taurianovesi , dettagliando i numeri e la gravità del contesto. Mentre molti altri facevano finta di niente per volontà o ignoranza.
Vediamo, però cosa dice, anzi scrive la Corte dei Conti.
Mette subito le cose in chiaro e a pagina 37, tra le cause principali della situazione critica di Taurianova sottolinea che il Comune ha utilizzato per finanziare spese correnti, quindi gravemente scorretto, addirittura, euro 3.000.000,00 mutuo banca OPI, euro 616.000,00 finanziamento TERNA, euro 900.000,00 per finanziamento per risanamento dissesto idrogeologico.
La Corte dei Conti evidenzia, come le riscossioni in conto residui (cioè delle somme accertate che si dovrebbero riscuotere negli anni successivi ) presentano nell’anno 2016 ( Amministrazione Scionti) una capacità di riscossione solamente dell’ 8,63% ed è, addirittura, la più bassa degli anni che vanno dal 2009 al 2016, ad esclusione dell’anno 2015. Quindi carenza di incassi che si riverbera negativamente sulla puntuale estinzione dei debiti.
Tuttavia, uno dei passaggi più seri del documento della Corte dei Conti è la constatazione che il Nostro Comune nell’anno 2016 ha sottostimato delle spese; infatti la Corte dei Conti sottolinea che invece di mettere tra le spese da affrontare euro 5.735.697,18 ( costi energia elettrica) ed euro 1.133.637,42 ( costo conferimento discarica), quindi un totale di 6.869.334,60; il Comune abbia messo in bilancio solo 828.352,54 cioè mancava tutto il resto, cioè mancavano poco più di sei milioni di euro. Ricordiamo che nell’anno 2016 la contabilità del Comune era di competenza l’Amministrazione Scionti, giusto per la cronaca.
“Ma vi è di più”, questa è letteralmente l’esclamazione della Corte nel descrivere successivamente che il fondo contenzioso nel bilancio di previsione per l’anno 2016 è pari ad euro 40.805,61, cioè sottostimato in relazione all’alto contenzioso presente, suscettibile, addirittura, di alterare gli equilibri di bilancio, stante l’evidente sottostima della spesa. Segnaliamo che il bilancio 2016 era sempre di competenza dell’Amministrazione Scionti.
A pag.42 la Corte dei Conti bacchetta, ancora e di nuovo, il piano redatto dall’ l’Amministrazione Scionti, infatti, la Corte scrive che anche se il Comune sostiene di essere uscito nel 2014 dalle anticipazioni di cassa (prestiti a breve termine presso la banca) e che nel 2015 non ha fatto ricorso ad anticipazioni di cassa, la situazione è grave ugualmente, in quanto non vi è stato un miglioramento di riscossioni delle entrate. Tale critica venne fatta dal Nostro Movimento, già l’11 maggio 2016, a mezzo stampa, ciò è serenamente documentato.
La Corte dei Conti, infine, ricorda che il Comune ( come la totalità dei Comuni), ha incassato dallo Stato un aiuto finanziario , cioè anticipazioni di liquidità, in pratica denari per 13.425.403,78 euro per assolvere debiti, grazie al D.L.35/2013 e normativa successiva; ma il rimborso di tali somme allo Stato inizierà nel 2019, pertanto la situazione finanziaria in futuro si aggraverà maggiormente a causa ti tale debito.
Quanto era dovuto a titolo di informazione e conoscenza.
Concludiamo, con una considerazione ed una domanda.
Per onestà intellettuale, è corretto affermare che il dissesto che pare irreversibile, è causa di debiti derivanti da gestioni antecedenti all’Amministrazione Scionti; tuttavia l’Amministrazione Scionti ha solo peggiorato le cose, perché aveva l’obbligo di fare chiarezza nei conti, e secondo Noi doveva farlo,già il primo giorno che è entrata in Comune; invece, una imperdonabile sottovalutazione politica e degli errori sconvolgenti, rendono tale Amministrazione corresponsabile, in quota parte, del dissesto che dovrebbe arrivare. E ciò è oggettivo, vedere osservazioni della Corte dei Conti.
E sugli “errori” intendiamo fare un domanda pubblica, all’Amministrazione Scionti, e cioè gli errori citati dalla Corte dei Conti, trattasi di errori tecnici (cioè degli Uffici), errori politici (Amministrazione Scionti ), o tutti e due, o cosa? L’opinione pubblica pretende di sapere come si è potuto arrivare al baratro! Lo pretendiamo anche Noi.
ORGOGLIO SUD
Rappresentanti
Gabriele Sicari-Filippo Speranza
Pino Corsaro- Giovinezza Domenico
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