I Cammino dello Spirito, Ascensione del Signore Anno B a cura di Don Silvio Mesiti

ASCENSIONE DEL SIGNORE

Gesù, il Figlio di Dio, alla fine della sua esistenza terrena, ascende al cielo, dove, per fede, come Egli stesso afferma, sappiamo che va a prepararci un posto.

Ma pur ritornando al Padre, egli ci promette che non ci lascerà soli, ma che resterà con noi, fino alla fine dei tempi, inaugurando l’ultima fase del regno di Dio, mentre restiamo

nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo“.

In questa fase, la Chiesa, cioè tutti noi, siamo “mandati“, continuando l’opera di Gesù, ad “annunziare il Vangelo ad ogni creatura “ed a battezzare tutti, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

     Alla luce di questo mistero, siamo invitati ad uscire dalle nostre sacrestia, e ad alzare i nostri occhi verso il cielo, ma nello stesso tempo, ad abbassarli su questa terra, nella quale il Signore ci chiama a vivere come lui ha fatto.

Il compito che ci viene affidato, è di annunziare la misericordia e la carità del PADRE che è nei cieli.

     Cristo quindi, pur ascendendo al cielo, resta qui, vivo e vero con noi, per aiutarci ad essere autentici testimoni del suo vangelo, e continuatori della sua presenza storica, perché tutta l’umanità sappia vivere nella pace che egli stesso ci ha donato, con la sua passione, morte e resurrezione, e che abbiamo celebrato nel giorno di Pasqua.

    Egli ci ha salvato dal peccato e dalla morte, ma è importante capire, che non si tratta della salvezza escatologica alla fine dei tempi, ma di una realtà concreta, che con la grazia di Dio ed i Sacramenti, viviamo oggi, in questo nostro mondo, affrontando e superando tutte le difficoltà e i disagi che ci provoca lo spirito deteriore del mondo fatto di odio, guerre, violenze e gelosie.

     La forza della presenza di Cristo, quindi, anche asceso al cielo, ci viene garantita dallo Spirito Santo Paraclito, che ha promesso di mandarci, e che ci aiuta quotidianamente, ad affrontare le difficoltà della vita, e “scacciare i demoni dei nostri peccati, dei nostri errori, delle nostre debolezze e delle cattiverie che ci opprimono”.

    Altro compito che il Signore, salendo al cielo, affida a noi ed alla sua Chiesa, è il servizio verso i deboli, i poveri e di guarire gli ammalati.

Non si tratta certamente del compito di una guarigione materiale dalle malattie,  che resta riservata alla scienza ed ai medici, e PURTROPPO AD UN SERVIZIO SANITARIO DEL TUTTO INEFFICIENTE, quanto piuttosto  della donazione di una forza soprannaturale, capace  di dare senso alle difficoltà, e limiti della nostra natura, E SOPRATTUTTO DELLA PSEUDOPOLITICA, e per saperli unire alle sofferenze di CRISTO, come siamo invitati a fare, nella celebrazione eucaristica, spezzando il pane nel giorno del Signore e tutti i giorni.

Festa dell’Ascensione, quindi che ci assicura che Gesù è presente, in mezzo a noi, in un modo diverso da quello che potremmo vedere con gli occhi, anche se di fatto è sempre presente, perché abita dentro di noi, avendo piantato la sua tenda nel nostro cuore.

DON SILVIO