Il Cammino dello Spirito, 2 Domenica di Quaresima Anno B a cura di Don Silvio Mesiti

SECONDA DOMENICA

               DI QUARESIMA

 

MA VOI CHI DITE CHE IO SIA?

 

….. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere…… Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e gli disse:

Va dietro a me satana! perché tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini.

                 Mc. 9,2-10

Durante il suo cammino verso Gerusalemme, periodicamente Gesù si fermava per verificare la fede e le aspettative degli apostoli che lo seguivano, ma soprattutto per far conoscere la sua identità e la missione che avrebbe dovuto compiere, per la quale li aveva scelti come suoi collaboratori.

In questo contesto,

i sei giorni di cui ci parla il vangelo di oggi, prima della CATECHESI e non della cronaca sulla trasfigurazione, si riferiscono, proprio all’episodio del vangelo citato, in cui IL MAESTRO, parla della sua messianicità, di cui la croce è parte integrante, certamente diversa da come il popolo e gli stessi apostoli si aspettavano, intendendola come affermazione di potere e di forza politica e religiosa.

Di fronte alle aspettative errate degli apostoli, Gesù con amore, pazienza, carità e premura, porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, rappresentanti di tutti gli apostoli, “SULLA MONTAGNA“, in alto perché siano capaci di contemplarlo, in un’ottica soprannaturale, nonostante la morte di croce, come vero messia, immagine reale di DIO, vestito con abiti reali ma splendenti, come persona che è vera immagine di Dio onnipotente, che vive sulla terra.

Nel tempo in cui l ‘evangelista scrive, i fedeli della prima chiesa, soprattutto quelli provenienti dal mondo giudaico, come avviene anche a noi oggi, avevano molte difficoltà ad accettare un messia che muore in croce, ritenendola scandalo per i giudei e follia per i pagani.

La quaresima che stiamo vivendo, è tempo favorevole per conoscere ed accettare il significato ed il valore della croce, per essere in grado di capire chi è Cristo per noi è risorgere con Lui risorto, nel giorno pasqua.

Come gli apostoli, anche noi abbiamo bisogno di salire sul monte, e rimanere in contemplazione ed adorazione con Gesù, Mosè ed Elia per illuminare le nostre vicende umane nelle quali la croce è sempre segno e via di salvezza.

Per Crucem ad lucem

Sine sanguinis effusione, non fit remissio

QUESTE SONO LE VIE CHE CI PROPONE LA QUARESIMA, prendendo la nostra croce, che è quella del prossimo che ci sta vicino, con spirito di carità!

                                                                                                    Don Silvio Mesiti