Il Cammino dello Spirito, 4 Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti

QUARTA DOMENICA

         DELL’ANNO LITURGICO

            Dal Vangelo di Marco

                     1,21-28

 

         “Gesù, entrato di sabato

       nella sinagoga, a Cafàrnao.

                   insegnava“.

Dopo aver chiamato i primi apostoli in Galilea, terra che vive disagi e problemi economici, sociali, morali e religiosi, Gesù inizia la sua predicazione a Cafarnao, città molto importante e ricca.

Entrando nella sinagoga, luogo ufficiale del culto, dalla cattedra riservata agli sapienti, con autorità, “insegna” e propone un messaggio completamente nuovo, e, soprattutto, alternativo a quello degli scribi e dei farisei.

 

Oggi si potrebbe dire che una nuova evangelizzazione DI CUI IL MONDO HA BISOGNO, dovrebbe, anzi deve iniziare nelle nostre chiese, nelle nostre parrocchie, nei vari gruppi ecclesiali.

 

I fedeli, ieri, e forse oggi, abituati ai sermoni dei sapienti che annunziano e gratificano se stessi, “rimangono stupiti del suo insegnamento, perché: egli insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi“.

L’autorità della sua predicazione dipendeva dal fatto, che Egli annunziava sempre la parola di DIO, che incarnava nella sua stessa persona, e soprattutto testimoniava con le sue opere di carità verso il prossimo, come ha dimostrato durante tutta la sua vita pubblica, ed alla fine, soprattutto con la sua Passione e morte in croce.

La cosa strana è che “nella sinagoga, conviveva con i giusti, un uomo posseduto da uno spirito impuro, il quale, vedendo Gesù, cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!»”.

 

A quest’uomo posseduto dal diavolo della violenza, dell’arrivismo, dell’egoismo e del potere, che potrebbe convivere a che nelle nostre comunità, Gesù non risponde, ma si rivolge direttamente al demonio, minacciandolo ” …e gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui“.

 

Col male, con le forze del maligno, Gesù ci insegna che non è possibile alcun dialogo, ma che bisogna tenerlo lontano senza compromessi.

L’insegnamento che Gesù, con questa decisione propone, è che bisogna avere carità verso il prossimo, anche schiavo del male, della violenza o dell’odio, senza tuttavia scendere a compromessi con i suoi poteri, anche se apparentemente legittimi, nella chiesa, nella politica, e nella società.

 I fedeli hanno timore, non paura, ma ammirazione, verso un Messia nuovo, che ha dato inizio ad un Mondo nuovo, da tutti atteso, fondato esclusivamente sul comandamento dell’amore verso il prossimo, fino a dare la vita.

E DIFATTI: “Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».

La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

È QUESTA LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE DEL NOSTRO ESSERE CHIESA, PER ESSERE CREDIBILE E COSTRUIRE IL REGNO DI DIO.

Parola del Signore

                                                                                       Don Silvio Mesiti