Il cammino dello Spirito, Corpus Domini Anno B a cura di Don Silvio Mesiti

SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI
ADORAZIONE CON SEMPLICITÀ
“Gesù, non so parlare, ma grazie perché sei qui”, io ti guardo e ti adoro perché ti amo, e sono certo che tu mi guardi perché mi ami!”

È la festa, del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, Corpus Domini,che ci invita ad adorare ed a rinnovare la nostra fede nella presenza reale di GESÙ nell’Eucaristia.
È il sacramento che Cristo ha istituito per restare realmente, in eterno con noi.
Da bambini ci hanno insegnato che l’Eucarestia è il “sacramento che, sotto le apparenze del pane e del vino, contiene realmente il Corpo, il sangue, l’anima e la divinità di NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.”
Tutto questo avviene per un vero miracolo, certamente filosofico, per il quale gli accidenti del pane e del vino(sapore,colore,odore ecc.), rimangono sospesi, mentre si realizza la sostanza nuova , attraverso quella che i teologi chiamano TRANSUSTANZIAZIONE, dopo le parole della consacrazione, durante la celebrazione della Messa.
E’fondamentale, quanto importante, la SOLENNITA’ liturgica di questa domenica, perché ci fa capire quanto si celebra e si vive realmente, tutte le domeniche, anzi tutti i giorni, ed in qualunque parte del mondo, anche più sperduta, in cui con la messa, si fa MEMORIA della passione, morte e resurrezione, nostra pasqua, insieme al Signore, presente realmente con noi, uomini, ( sparso per voi e per tutti),cristiani e Chiesa universale.
Ed Il Vangelo di questa Domenica, ci fa tornare indietro nel tempo, e ci riporta all’ultima Cena, del Giovedì Santo, per fare” memoria:” oggi, e non per ricordare,”fate questo, in memoria di me”

Nel cenacolo, quando Gesù si siede a tavola, prende il pane, lo benedice, lo spezza , lo dà ai suoi discepoli e dice: “Prendete, questo è il mio corpo”.
Prendere il pane, spezzarlo, è un gesto che assume un significato particolare; quel pane è il suo corpo, è Lui stesso, è il dono della sua vita spezzata, perché egli ha amato ed ama fino a morire per noi.
È segno inoltre che manifesta unità, amore e comunione tra tutti quelli che mangiano, come facciamo ricevendo la comunione dello stesso pane.

Gesù poi prende anche il calice tra le sue mani, rende grazie a Dio per il frutto della vite e dice: “Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per voi e per tutti”.
Come ha dato il suo corpo, offrendo il pane, così dà il suo sangue offrendo il calice.

Ecco allora i momenti più importanti della cena, momenti in cui ci lascia il dono straordinario che è l’Eucaristia che solenniziamo che siamo invitati ad adorare oggi, consapevoli della sua presenza reale.
Don Silvio Mesiti