Il Cammino dello Spirito, Domenica di Pentecoste Anno B a cura di Don Silvio Mesiti

DOMENICA DI PENTECOSTE
Nel vecchio testamento, la pentecoste veniva celebrata dal popolo eletto di Israele, dopo 50 giorni, sette settimane, per ricordare il dono della TORÀ, la legge che Dio aveva dato al popolo, da osservare, per raggiungere la salvezza.
Nel nuovo testamento, dopo 7 settimane, 50 giorni dalla celebrazione della Pasqua, Gesù, fedele alla sua promessa, fatta prima di salire al cielo, manda lo Spirito Santo, sugli apostoli, chiusi ancora nel cenacolo, “per timore del Giudei”, nonostante avessero avuto la certezza della sua resurrezione, dopo che era apparso loro in diverse occasioni, e mangiato insieme.
È fondamentale questo avvenimento,la discesa dello Spirito Santo nel cenacolo, per la vita degli apostoli, ed oggi per la chiesa, al punto che tutti gli apostoli, come oggi molti cristiani, prima paurosi, spalancano le porte del cenacolo o delle loro chiese materiali, e partono nel mondo, per annunziare e testimoniare a tutti gli uomini, il Vangelo di Cristo risorto.,
Una testmonianza fatta a costo del martirio, per tutti gli apostoli, e della solitudine o vera persecuzione per molti cristiani, anche preti, riconosciuti oggi come veri profeti.
Dopo la festa dell’ascensione, celebrata la scorsa domenica, viene affidato alla chiesa ed a noi, uomini, fragili creature, il Vangelo, e soprattutto il compito di essere autentici testimoni, della carità di Cristo, mentre viviamo in un tempo, esasperato da eterni conflitti e tante ingiustizie.
Certi che da soli non ce la possiamo fare, apriamo la mente ed il cuore allo Spirito Santo, donatoci da Gesù, dalla croce, dove prima di morire “EMISIT SPIRITUM”.
È lo SPIRITO, che è Dio stesso, la terza persona della SS. TRINITÀ, che entra nella nostra vita e nella storia dell ‘umanità disperata e bisognosa della forza che ci viene comunicata quotidianamente, con il Paraclito che Gesù promette ai suoi discepoli.
Egli, il PARACLITO, è il vero ed unico protettore, di cui la storia, ed ognuno di noi, abbiamo bisogno, per superare le debolezze personali, ed avere la capacità di testimoniare con coerenza e forza la presenza e la vittoria di Cristo sul peccato.
Come afferma il vangelo, con la festa della pentecoste, restiamo in attesa, e soprattutto in ascolto, di Dio che quotidianamente ci parla con immenso amore:”………Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prende da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore