Evasione pagamento delle imposte, 3 denunce



 

 

 

Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione, la Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone aveva concluso, nel corso del 2014, un controllo fiscale nei confronti di una società di persone, constatando rilevanti violazioni riconducibili, sostanzialmente, all’omessa dichiarazione di componenti positivi di reddito, per l’importo di circa € 1.600.000, derivanti dalla cessione di un capannone industriale. L’entità dell’evasione accertata aveva determinato la segnalazione all’Autorità Giudiziaria dei soci ed amministratori pro tempore dell’impresa per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, nonché occultamento o distruzione delle scritture contabili.

Le Fiamme Gialle pitagoriche hanno proseguito l’attività investigativa allo scopo di fare piena luce della vicenda, anche in considerazione dei repentini mutamenti registrati nella compagine sociale. Gli approfondimenti effettuati, attraverso escussione di persone informate sui fatti ed analisi dei movimenti finanziari, nonostante le versioni di “comodo” fornite da alcuni soggetti, hanno consentito di appurare che le ripetute cessioni di quote del capitale sociale erano in realtà operazioni simulate, in quanto i corrispettivi indicati negli atti pubblici, per cifre molto elevate (€ 500.000) non erano stati pagati se non in minima parte. L’apparente passaggio di quote assolveva alla funzione di affrancare da responsabilità il vero “dominus” dell’azienda, attribuendo la rappresentanza legale della società ad un mero prestanome.

L’ulteriore tassello del disegno fraudolento è proprio rappresentato dalla cessione del capannone industriale. Anche in questo caso, infatti, quanto dichiarato nell’atto di compravendita non ha trovato riscontro nella realtà, atteso che la società acquirente, tra l’altro successivamente trasferitasi in Portogallo, non ha rispettato gli obblighi contrattualmente assunti, tra i quali quello di farsi carico delle esposizioni bancarie della società cedente.

In definitiva, la compravendita è stata simulata al fine di arrecare pregiudizio alle azioni di riscossione coattiva dei crediti erariali, lasciando la formale titolarità dell’immobile nelle mani sicure di un affidabile prestanome, apparentemente soggetto terzo in buona fede. Le condotte accertate dai finanzieri crotonesi configurano il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per il quale tre soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Inoltre le Fiamme Gialle hanno inoltrato la richiesta di applicazione della misura cautelare del sequestro per equivalente, finalizzato alla confisca per reati tributari.