Gli avvocati difensori hanno chiesto l’applicazione della recente sentenza della Corte Costituzionale, la pronuncia numero 57 del 2013, che in caso di reato aggravato dalle modalità mafiose, aggravante prevista dall’articolo 7, permette al giudice di applicare una misura diversa dalla custodia cautelare in carcere, cosa che prima non era possibile. L’ex consigliere regionale del Pdl fu condannato per corruzione elettorale a 4 anni in primo grado, pena ridotta poi in appello a due anni e otto mesi.
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