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Molochio Arrestato sindaco e’ accusato di truffa. In manette anche la segretaria del suo studio commerciale

Sindaco molochio4 LUG – I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato stamani il sindaco di Molochio, Beniamino Alessio.
Alessio, commercialista, e’ accusato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e di favoreggiamento personale.
L’arresto e’ stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi. In manette, per gli stessi reati, anche la segretaria dello studio privato di Alessio. Assumeva falsi braccianti, approfittando della carica politica e della professione di consulente aziendale, con l’aiuto della segretaria privata, per fare conseguire indennita’ di disoccupazione in cambio del sostegno elettorale.

Per questi motivi e’ stato arrestato Beniamino Alessio, di 57 anni, sindaco riconfermato di Molochio, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato assieme alla segretaria Doriana De Maria, di 29, finita in manette per favoreggiamento personale. Alessio, titolare di uno studio di consulenza, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, provvedeva materialmente ad inviare telematicamente le domande di assunzione all’Inps di Reggio Calabria con le sue credenziali di accreditamento, attribuendole ad un’azienda agricola intestata formalmente alla madre Costantina Alessio. In questo modo l’uomo ha provocato all’ente previdenziale un danno pari a 250 mila euro. L’attivita’ investigativa dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Palmi, ha preso avvio da un atto intimidatorio subito da Alessio con il ritrovamento davanti alla porta del suo studio di cartucce di fucile, di pistola, corni, un lumino da cimitero, un fiore e un cetriolo marcio. Si scopri’, in quella circostanza, che l’autore dell’intimidazione era un bracciante fittizio che avrebbe preteso l’estensione dei benefici da lui ottenuti anche alla moglie. Le indagini successive hanno portato alla scoperta di altri rapporti di lavoro fittizi e all’accertamento dell’assunzione di altri braccianti che avrebbero prestato la loro opera su terreni, alcuni dei quali non coltivabili, non nella disponibilita’ dell’azienda. Dalle indagini e’ emerso, inoltre, che Alessio e la De Maria avrebbero tentato di inquinare la raccolta delle prove.