Il metodo socratico nella scuola di oggi: educare a pensare.

Da buoni educatori è responsabilità degli insegnanti, ottimi ascoltatori, riconoscere e coltivare il
talento nei propri studenti.
Oggigiorno si parla tanto di tecnologia, che progredisce in maniera esponenziale,di formazione a
distanza e si mette da parte il dialogo. La rete ha sostituito i rapporti umani arrivando ad intorpidire
l’anima e ad etichettare i giovani sulla base di dati prettamente tecnici, ad identificarli e quantificarli
con un numero, ma le etichette non sono ciò di cui gli alunni hanno bisogno. Al contrario, tutti
hanno necessità di sentirsi speciali, messi alla prova e apprezzati.
E’ possibile creare un nuovo sapere? Quale ruolo deve ricoprire la scuola e le materie oggetto di
studio in tale contesto? È doverso fare un passo indietro nell’Atene del V secolo. Fu qui che
Socrate, uno dei più grandi filosofi del mondo classico nonché maestro di Platone, decise di
scostarsi dai modelli educativi allora in voga propugnati dai sofisti e instillare dubbi, perplessità e
discussioni, che
diventavano il punto di partenza dal quale scaturiva una ricerca attiva e costante finalizzata non
al perseguimento di verità assolute bensì alla conoscenza di se stessi, “γνῶθι σαυτόν”.
L’eco che tale concetto produce nel mondo dell’istruzione di oggigiorno è ancora
straordinariamente affascinante. È necessario che prima di qualsiasi interazione, si instauri tra
maestro e allievo un rapporto di empatia, fiducia e intesa che permetta ad entrambi di entrare in
uno scambio dialogico il cui fine sia, da una parte, la formazione dell’individuo dal punto di vista
umano ed etico, dall’altra il riconoscimento della verità attraverso il dialogo.
I docenti non dovrebbero preoccuparsi unicamente di insegnare, ma anche di essere talent scout
per scorgere l’eccellenza in ognuno degli alunni e guidarli sul cammino migliore secondo le
proprie potenzialità.
La scuola deve essere un luogo in cui ogni momento di dialogo è formativo e fondamentale.
Ogni docente deve essere come Socrate e tirar fuori il talento anche dall’ultimo della classe,
partendo da un dato di fatto: ogni studente ha delle potenzialità, ogni essere umano è portatore
di un potenziale incredibile; eppure, se nessuno riesce a metterlo in luce, questo rimarrà sopito
nel profondo dell’anima, sommerso dal disagio e dalla sofferenza.
Prof R.Solano