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Lettera aperta al Presidente della Regione Calabria a seguito del voto favorevole sull’Autonomia Differenziata

Egr. Onorevole Roberto Occhiuto

Presidente Regione Calabria


Palazzo Santelli Catanzaro


e, p.c.


Al Presidente dr Filippo Mancuso


ed ai Consiglieri del Consiglio

Regionale della Calabria


Reggio Calabria


Via Pec


Oggetto: Lettera aperta al Presidente della Regione Calabria a seguito

del voto favorevole sull’Autonomia Differenziata.


*****


Il primo marzo scorso Lei, Sig. Presidente, in rappresentanza della Regione

Calabria alla Conferenza delle Regioni, ha votato a favore del disegno di

legge Calderoli per l’Autonomia Differenziata.


Non risulta che Lei, in preparazione di questa Conferenza, abbia sentito in

apposite audizioni pubbliche alcuno degli interlocutori istituzionali che su

questa delicata materia avrebbero potuto manifestare il proprio

orientamento così contribuendo ad una decisione sostenuta da adeguata

istruttoria con apporti, anche tecnici e giuridicocostituzionali, che le

sarebbero arrivati da più parti, tutte qualificate, in quanto parti istituzionali.

 
 
 

2

Lei non ha sentito l’Associazione dei Comuni, le Associazione del Terzo

Settore, i Sindacati dei lavoratori e le Associazioni datoriali (imprese,

industria, commercio), il mondo scientifico universitario, quello

professionale ordinistico nonché ogni altro organismo o formazione sociale

che dovevano essere sentiti in base ai princìpi sulla partecipazione e dei

corretti rapporti istituzionali su scelte così strategiche.


E così Lei è andato a quella Conferenza forte del suo convincimento

personale e delle direttive nazionali del suo partito ma privo di ogni

contributo qualificato, non importa se favorevole o contrario. Lei si è

espresso su una questione che è strategica più di ogni altra perché tocca gli

equilibri tra Stato e Regioni e perciò, in ultima analisi, l’assetto

costituzionale; si è espresso su una questione che per la Calabria è ancora

più cruciale perchè l’Autonomia Differenziata di Calderoli produrrà,

secondo il giudizio di molti, un ulteriore e definitivo distacco delle Regioni

del Sud rispetto a quelle del Nord in termini di assetti sociali ed economici

compromettendone ancor di più lo sviluppo.


Lei sa bene, sig. Presidente, che la partecipazione è un istituto di

democrazia ma ancor prima è un istituto giuridico che garantisce l’efficacia

dell’azione amministrativa e la fondatezza delle scelte strategiche. La

partecipazione non vincola in alcun caso il decisore finale ma ne

arricchisce l’informazione, ne sostiene le scelte, fa valutare bene le cose

anche per gli aspetti più controversi. Di modo che è proprio

l’Amministratore Pubblico, più che i cittadini e le formazioni sociali, che

trae maggior vantaggio da questo istituto ormai introdotto nel nostro

ordinamento da molto tempo. La partecipazione, si può dire, riduce la

possibilità di errore e, all’opposto, aumenta la qualità e la motivazione

delle scelte.


Peraltro, l’attuazione della partecipazione non è solo una questione di “stile

politico ed amministrativo” che un amministratore pubblico può anche

non avere di suo (ahilui!); e non è neppure una graziosa concessione del

sovrano ai cittadini perché questi, invece, ne hanno già diritto pieno. La

partecipazione è un vero e proprio obbligo istituzionale come prevede lo

 
 

3

Statuto Regionale della Calabria il quale valorizza la partecipazione

popolare e delle autonomie locali alle funzioni legislativa ed

amministrativa, nonché al controllo dell’azione dei poteri pubblici (all’art.

2 comma 2 lettera L Statuto); d’altra parte la legislazione nazionale a

proposito della trasparenza, sollecita tutte le Amministrazioni a

promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e

favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni

istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche ().La partecipazione è

condizione di garanzia (…)dei diritti civili, politici e sociali, integra il

diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una

amministrazione aperta, al servizio del cittadino (art. 1 Decreto legislativo

14/03/2013, n.33 come modificato ed integrato dall’art. 2 comma 1

Decreto Legislativo 25/05/2016 n. 97 sulla trasparenza).


Una considerazione va fatta anche sul ruolo del Consiglio Regionale in

questa vicenda. L’art. 16 dello Statuto stabilisce che il Consiglio Regionale

nella sua funzione di rappresentanza della società calabrese ()

definisce l’indirizzo politico della Regione () svolge funzioni di

indirizzo e di controllo sulla Giunta regionale”.


Sennonché il Consiglio Regionale non ha neppure discusso il disegno di

legge Calderoli sull’autonomia differenziata ed anzi ha respinto le pur

legittime richieste dellopposizione di convocazione straordinaria ad

hoc. Pessima figura! Omissione grave, gravissima che offende questa

Istituzione e tutti i calabresi che l’hanno eletta a prescindere dai loro

orientamenti politici. Credo che i Calabresi non sappiano cosa farsene di un

Consiglio Regionale così omissivo e prono ai diktat di Calderoli & Co.


Nel frattempo costui, il Calderoli, leghista secessionista della prima ora,

presidente del Parlamento Padano con sede in Mantova (2003, 2007,

2011…), autore della legge elettorale “porcata” come da lui stesso definita,

già condannato in primo grado per le offese razziste alla Ministra Kienge

(da lui paragonata ad un orango), fomentatore di odio religioso (vedi

episodio della maglietta blasfema antiislam esibita in TV che provocò

proteste e disordini a Bengasi con undici morti; vedi pure episodio del

 
 

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maiale da lui portato ad urinare in un terreno lombardo destinato ad una

moschea per provocare il massimo del sacrilegio e di offesa per quei

credenti), gode del voto favorevole della nostra Regione e corre come un

treno. D’altra parte, il rapinatore ha fretta di portare a termine la rapina. E

tanti stanno con le mani in alto a farsi rapinare.


***


Sig. Presidente,


Lei ha più volte detto dall’inizio della sua legislatura di avere trovato la

Calabria in macerie. Condivido il suo pensiero ma le raccomando, non

faccia in modo che si aggiungano alle macerie preesistenti altre macerie

stavolta procurate da Lei e da Lei soltanto.


Distinti saluti


Avv. Ernesto Manci
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