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Cardinale Ravasi: una bestemmia infiltrazioni delle cosche nella religione

che sono intervenuti dopo i saluti del rettore dell’universita’ di Catanzaro, Aldo Quattrone, e dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone. ”Bisogna distinguere – ha detto Ravasi – la fede dalla religione: la prima e’ il punto piu’ alto della passione umana, e’ ricerca del senso ultimo dell’esistenza e della trascendenza. La religione, invece, e’ una sorta di comportamento globale e sociale, ma che puo’ essere, in una forma completamente distorta, privo di fede, una sorta di involucro vuoto. Cosi’ si spiega la falsa religiosita’ dei mafiosi, marcata con altarini e processioni, manifestazione che potremmo derubricare a vuota superstizione”. Ravasi ha parlato anche del rapporto tra fede e opere e dell’impegno sociale dei credenti. ”Laddove c’e’ corruzione e falsa religiosita’ – ha detto – il vero credente deve mettersi in moto e adoperarsi per trasformare la sua fede in impegno etico e sociale. Non si puo’ tacere limitandosi alla preghiera per chi sbaglia, non e’ questa l’autentica unione tra fede e religione: il credente deve entrare nella societa’ e combattere le strutture di peccato del mondo”.