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La posizione della Fiamma sul rigassificatore di San Ferdinando

Di seguito la nota diffusa dal dott Rocco Surace – addetto stampa Fiamma fascia della Piana: Il Coordinamento Piana del Movimento Sociale Fiamma Tricolore è rinfrancato nell’assistere al sollevarsi della protesta dei liberi cittadini pianigiani, contro una possibile pronuncia favorevole dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro alla concessione di un pontile di attracco e del sistema di trasferimento del gas con tubazioni criogeniche nell’area di sua competenza.

 

Purtroppo la manifestazione di protesta è tardiva se non strumentalizzata. In primo luogo ci appare alquanto strano che i pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera da parte dei comuni che ne risulteranno maggiormente interessati (Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno) siano stati acquisiti in un periodo in cui questi Enti erano sottoposti a commissariamento esterno. Oggi la pubblica opinione viene indirizzata a scagliarsi contro i 30 componenti del Comitato Portuale (a cui spetta la decisione sopra menzionata) per una mera questione di convenienza, quando il provvedimento, che contiene prescrizioni di natura tecnico/amministrativa e che di molte altre non tiene conto, avrebbe potuto/dovuto essere impugnato nelle opportune sedi. Il riferimento alle prescrizioni di cui non è stato tenuto conto riguarda ad esempio i 3,8 Km di tubo criogenico che dovranno essere utilizzati per trasportare il gas liquefatto dal pontile di attracco fino al punto su cui dovrebbe sorgere il rigassificatore, una distanza record per questo tipo di impianti! Una ulteriore anomalia è rappresentata dall’area prescelta per la costruzione dell’impianto: in prossimità del termovalorizzatore!  Il termovalorizzatore che è di fatto opera come un inceneritore di rifiuti. Fuoco del termovalorizzatore più gas del rigassificatore: una miscela esplosiva! Da queste semplici considerazioni si sollevano degli elementari dubbi legati alla sicurezza, essendo il nostro territorio notoriamente ad elevato rischio sismico, disastrose e non quantificabili sarebbero pertanto le conseguenze di un ipotetico incidente. Un ulteriore elemento che dovrebbe spingere alla riflessione è rappresentato dal mancato rilascio di un parere favorevole da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che di fatto lascia l’onere della decisione per la conclusione del procedimento al Comitato Portuale (come nella fattispecie eccezionalmente previsto dal D.L. 83/2012 cd. “Decreto Sviluppo”). Nonostante il Movimento Sociale Fiamma Tricolore in passati incontri pubblici e comizi abbia più volte cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza e dell’impatto ambientale derivante dalla costruzione di siffatto impianto, solo oggi vediamo sollevare da ogni parte la protesta.

Da tempo sosteniamo che il disagio, anche solo psicologico, di convivere con un impianto che tratta gas altamente infiammabile, destando numerosi dubbi e preoccupazioni nelle comunità dell’intera Piana debba essere indennizzato dalla società prenderà in gestione tale importante impianto. Tra le soluzioni in passato da noi prospettate, vi era il pagamento di un indennità di rischio, mediante Royalties, da versare ai Comuni interessati direttamente da un ipotetico malfunzionamento del Rigassificatore.

Alla manifestazione di domani, con molta probabilità vedremo sventolare le bandiere di movimenti di “protesta” poco tempestivi o scarsamente informati, insieme a esponenti politici locali più o meno noti, che già in passato avrebbero avuto le possibilità di sollevare gli opportuni rilievi in fase di ideazione e progettazione dell’opera, ma che ben non si comprende di come solo ora stiano disapprovando quanto avviene.

Lo scopo di questo comunicato è quello di porre all’attenzione alcune scelte che si sono susseguite nel tempo, a nostro parere poco idonee e piuttosto anomale, con la speranza che la comunità unita nella protesta riesca ad rialzare la testa ed ottenere giustizia al danno irreparabile che nel futuro andrà a subire.