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Rosarno, SxR e comitato Canale placano la Mancuso: Chiedetevi perché Magorno ha perso

 

E’ vero che il voto è stato falsato, ma le ragioni non sono quelle espresse nella nota inviata alla commissione  regionale di garanzia dal PD locale, ma ben altre secondo noi. Per ben due volte nell’arco della giornata sono finite le schede elettorali, una prima volta alle 12:30 circa e solo dopo le 14:30 si è riusciti a recuperare altre schede, grazie all’intervento del Presidente del Consiglio Bottiglieri e del consigliere Rocco Pronestì che si sono recati personalmente a Cittanova a ritirarle, nonostante per l’intera mattinata i rappresentanti del comitato pro Canale spingevano la dirigenza PD ad intervenire per  tempo sulla necessità di procurare altre schede, vista la grossa affluenza.  Infatti,  già intorno alle 18:00 erano nuovamente e definitivamente terminate le schede, per cui il comitato che evidentemente aveva lavorato bene nella campagna per Canale, si è visto costretto a far rientrare nelle proprie case, senza la possibilità di esprimere la propria preferenza oltre 100 persone, e di questo ci scusiamo personalmente con i tanti compagni e amici che liberamente e democraticamente avevano  deciso insieme a noi di sostenere Massimo Canale.

Sarebbe troppo semplice e riduttivo trovare le ragioni dell’ottimo risultato ottenuto da Canale, contro una clamorasa disfatta di Magorno e dei suoi sostenitori, che non sono riusciti a confermare nemmeno il voto delle primarie dell’8 dicembre, accusando le opposizioni e loro parenti di aver alterato il risultato presentandosi al seggio a votare, tentando maldestramente di sminuire così il lavoro del Comitato per Canale. D’altra parte il Regolamento delle primarie parla chiaro e non è suscettibile di modifiche o interpretazioni di parte a secondo se i voti (in questo caso)  portati dalla sinistra vadano verso l’uno o l’altro candidato.

Invitiamo il PD cittadino e i loro dirigenti ad una analisi e verifica seria del voto alla quale diamo la nostra piena disponibilità di partecipare insieme a tutti i loro iscritti, affinchè la Casa del Popolo, ritorni ad essere quel luogo di confronto e democrazia che l’ha sempre distinta.