Strategie educative vincenti al Piria di Rosarno.

Tale cambio di scenario ritrova la sua ragione culturale da un lato nella complessità intrinseca ad un diverso quadro delle aspettative della società,dall’altro,ha sottolineato la Preside durante il suo intervento, seppur in un contesto caratterizzato da una dimensione multiculturale ,attraversata  dal cancro della ‘ndrangheta,ma oggi più che mai ricca di eccellenze e risorse umane sane, nell’acquisizione di nuove consapevolezze e capacità di ricercare soluzioni adeguate a bisogni ed esigenze che implicano un investimento culturale ed organizzativo nella prospettiva del miglioramento del servizio erogato,al fine di garantire ad ogni studente il successo formativo umano,culturale,civile.In questi anni,ha ribadito Mariarosaria Russo, sono state delineate strategie di intervento e percorsi di crescita per tutti gli operatori scolastici,promosse capacità di coinvolgimento e assunzioni di responsabilità diffusa,il tutto nell’ottica di garantire il diritto all’istruzione,alla cittadinanza all’educazione,costruendo un’istituzione educativa culturalmente aperta all’altro,ai processi innovativi,ma soprattutto capace di progettare,realizzare,valutare gli interventi volti alla qualificazione dell’offerta formativa,educando ad una convivenza civile e democratica e all’alterità.In tal modo la scuola è divenuta il luogo nel quale si realizza con maggiore visibilità e immediatezza il compito di ridurre le disuguaglianze  e di rimuovere gli ostacoli che si frappongono ad una equilibrata crescita dei cittadini.Una scuola che sappia promuovere tutto questo,ha sottolineato il Capo dello Stato al momento della consegna dell’attestato d’onore, prepara il terreno ad una società aperta,che libera la fantasia e le capacità critiche degli studenti,svolgendo così una funzione preziosa ed insostituibile nelle promozione di una società inclusiva e nella quale i saperi di cittadinanza e di responsabilità possano formare individui disposti a farsi carico di scelte impegnative oggi fortemente richieste.La cultura della scuola deve  essere imperniata sul dialogo e promuovere non solo il diritto allo studio,ma il diritto di appartenenza e quello di cittadinanza,assicurando la partecipazione piena alla vita sociale,culturale e politica,lavorando,altresì,in una prospettiva pluralistica,che miri concretamente a valorizzare,rendendole reciprocamente produttive,tutte le differenze che già affollano la nostra scena sociale e le molte altre che ci auguriamo le nuove generazioni possano e vogliano produrre.E’ di questi giorni la comunicazone della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ufficio Onorificenze e Araldica-di in altro prestigioso riconoscimento che sarà conferito alla Preside il prossimo 27 dicembre.