Area di Gioia Tauro, per la Uil si fa solo propaganda

 

Di fronte a questo drammatico dato di fatto, vanno compiute scelte semplici e chiare, in attesa della crescita dell’economia, è necessario garantire, senza andare troppo per il sottile, adeguati finanziamenti, soprattutto per la cassa in deroga.

Molti lavoratori aspettano il pagamento del sussidio da 5 o 6 mesi e questo è inaccettabile.

Quando sarà il momento è giusto affrontare il tema di una riforma del sistema, ma non a discapito di chi, oggi necessita di aiuto.

È inaccettabile che il maggiore numero di nuovi disoccupati provenga in maniera diretta o indiretta dal bacino della pubblica amministrazione.

Si tratta di società partecipate(house) o di imprese che hanno lavorato per esse e successivamente fallite perché ancora oggi non sono state liquidate.

Da Cosenza(Rende servizi,Valle Crati) a Reggio Calabria(società in house,Atam) passando per Catanzaro(Aimeri)   lo scenario che si presenta è devastante: con alcuni lavoratori senza futuro, mentre altri senza stipendio da mesi.

Poi ci sono i casi ormai conclamati come la gestione dei rifiuti in eterna crisi e con grossa responsabilità dei tecnici della regione che  rifiutano  un confronto costruttivo con le OO.SS. nonostante le richieste  molteplici fatte anche all’ex commissario per l’emergenza rifiuti.

Non potevo certamente non parlare dell’area industriale di  Gioia Tauro con le sue eccellenze(Porto) e le sue grossolanità(70 Capannoni inutilizzati e fatti con soldi pubblici) o dei fallimenti istituzionali ricordando, APQ o la ZES venduta ai cittadini come impegno per lo sviluppo dell’area ,ma di fatto servita solo e soltanto per la propaganda elettorale di tutti i politici locali e nazionali escluso nessuno.

Eppure cose da fare in questa nostra amata terra ce ne sono: basta pensare alle ricchezze naturali che vanno dallo Ionio al Tirreno,dalla Sila all’Aspromonte da sfruttare per il turismo.

Alla piccola e media industria che va dalle ceramiche ai prodotti tipici:bergamotto,miele, liquirizia e agrumi.

In questa mia riflessione(sarò pure presuntuoso)ho cercato di evidenziare alcuni  problemi della nostra terra e contestualmente le risorse di cui essa dispone che poi sono le speranze per il futuro. Per realizzare tutto quanto, servono le idee e la mentalità giusta,

servono impegni seri e costanti dei governi centrali e locali che devono elaborare politiche mirate a

concretizzare  lo sviluppo,intervenendo sulle  infrastrutture del territorio.

Si parla di realizzare grandi opere, ma come più volte detto serve accorciare le distanze all’interno della nostra Regione e  con il paese intero per garantire la mobilità delle merci e dei calabresi,

senza vie di comunicazione non c’è  movimento, non c’è possibilità di scambi né di commerci né di cultura,quindi,non c’è crescita, e continueremo a guardare i giovani laureati formati dalle nostre Università andare altrove per trovare la loro fortuna. Essi saranno la classe dirigente del futuro e, solo se la regione riuscirà a trattenerli, i loro cervelli potranno costituire la reale occasione del cambiamento.

Per troppi anni la Calabria ha vissuto di illusioni e di promesse elettorali puntualmente smentite.

Ora i tempi sono  maturi per lavorare alla rinascita concreta e per trasformare questa nostra terra oppressa a realtà produttiva cosi come merita.

Segreteria Regionale Calabria