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Gioia Tauro, Autorità Portuale: i dati del primo trimestre del 2013

Stessa fotografia, e di gran lunga migliore, è stata confermata dal settore delle autovetture con un balzo positivo che supera qualunque aspettativa e che si posiziona su una crescita che tocca circa il 300%. Nei primi tre mesi di questo anno, infatti, sono state movimentate 77.708 vetture registrando un vistoso incremento dei traffici rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, concluso invece con una movimentazione di 19.873 auto.
Si tratta, in entrambi i casi (container e autovetture), di un dato rilevante che conferma Gioia Tauro il primo porto italiano nel settore del transhipment con un’asticella dell’andamento delle movimentazioni-merci che continua a proiettarsi verso l’alto. Attestando, quindi, risultati positivi consolidati ormai da diversi mesi che invertono il trend negativo che ha segnato, negli ultimi anni, la vita della scalo calabrese.
A contribuire a risalire la china sono stati, quindi, gli ottimi risultati registrati sia nel settore dei container, gestito dalla MedCenter Container Terminal, che in quello delle autovetture controllato dalla Ico Blg. Un circuito virtuoso che punta a far recuperare al porto di Gioia Tauro la centralità nel trasporto delle merci nel Mediterraneo. Alla base della ripresa vi è, senz’altro, l’entrata della Msc di Aponte (tramite la sua associata Til) che ha messo radici a Gioia Tauro, dopo aver acquisito il 33% delle azioni della Mct. Da quel giorno, la presenza, in banchina, della Mediterranean Shipping Company s’è fatta notare, con un aumento costante e mensile delle sue navi. A dare man forte al clima positivo sono stati gli addetti allo scalo, grazie alla loro riconosciuta professionalità, che hanno recuperato con caparbietà la necessaria produttività.
Nonostante gli ottimi risultati di movimentazione dei traffici, la generale condizione occupazionale, vissuta dai lavoratori del porto e delle imprese dell’indotto, rimane, comunque, di forte crisi. Sono, ancora, in regime di Cassa Integrazione Straordinaria 486 unità lavorative della MedCenter Container Terminal che sono state, necessariamente, inserite dall’azienda nel proprio piano di riorganizzazione già approvato dal Governo. Di riflesso, si registrano condizioni critiche anche in alcune ditte dell’indotto che testimoniano una generale e difficile realtà occupazionale, in questa fase di recessione globale, di livello nazionale e, soprattutto, regionale.
Intorno al porto di Gioia Tauro, infatti, si sviluppano giustificate aspettative occupazionali che testimoniano la necessità di avere un maggiore radicamento dello scalo nel sistema produttivo del territorio che lo ospita. A tale proposito risulta fondamentale, per garantire una maggiore crescita del porto e quindi un incisivo incremento delle sue ricadute occupazionali, l’istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) che faccia di Gioia Tauro un’ambita meta di investimento imprenditoriale.
Toccherebbe un’area pari a 740 ettari che garantirebbe interessanti opportunità di investimento esteri in Italia, catalizzando l’interesse di grandi gruppi internazionali con conseguenti e attesi risvolti occupazionali e di sviluppo economico. Si tratta di un sistema di particolari agevolazioni che deve essere richiesto, e quindi sostenuto, dal Governo italiano presso l’Unione Europea ma che, fino ad oggi, ha avuto scarso successo. In questo percorso di rilancio dello scalo l’Autorità portuale, guidata da Giovanni Grimaldi, ha altresì sottoscritto due accordi di cooperazione per ribadire e incentivare la centralità del porto di Gioia Tauro nel circuito dei traffici internazionali del Mediterraneo. A gennaio 2012 a New York ha siglato un gemellaggio con la Port Authority di New York seguito, poi, lo scorso febbraio, dall’accordo di cooperazione con la Port Authority di Shanghai. L’obiettivo è quello di favorire e incentivare la crescita degli scambi commerciali tra Asia, Mediterraneo e la costa orientale degli Stati Uniti utilizzando la rotta del canale di Suez che, rispetto alla Transpacifica, offre maggiori garanzie in termini di efficienza ed affidabilità. Si tratta di una strategica alleanza che mette insieme due realtà portuali internazionali, Shanghai e New York, collegati attraverso un ponte “virtuale” offerto dallo scalo di Gioia Tauro.