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«Siamo tutti iscritti al CRIF». UNC chiede risarcimento danni


 

Insomma i casi di errore sono i più svariati ed assurdi e possono portare il malcapitato a spiacevoli conseguenze anche perché, si deve tener conto, che molto spesso della segnalazione nella centrale rischi se ne viene a conoscenza dopo diversi anni, proprio quando si ha bisogno, in tempi brevi, di avere accesso ad un finanziamento, un mutuo, o si chiede l’apertura di un conto corrente, oppure l’emissione di un finanziamento per l’acquisto di un’automobile, un computer o qualsiasi altro bene si abbia necessità di acquistare.

In questi casi accade che la richiesta viene rifiutata magari per avere solamente dimenticato di pagare la rata del televisore o del nuovo telefonino e di vedersi rifiutato un mutuo per il pagamento di una rata di 20 euro pagata in ritardo.

Le modalità di gestione di queste banche dati non permettono di distinguere quando un soggetto sia effettivamente non solvibile oppure se la segnalazione sia stato frutto di un “incidente di percorso”.

Il garante della privacy ha chiesto così che le segnalazioni dei nominativi a queste banche vengano inoltrate solo in caso di mancato pagamento di somme consistenti o, se l’importo non è rilevante, dopo il mancato pagamento di più rate (almeno quattro), inoltre bisogna dare un preavviso all’interessato con possibilità di iscrizione trascorsi “almeno quindici giorni” dalla spedizione dell’avviso stesso, affinché possa porre rimedio alla propria posizione debitoria.

Ma si può essere iscritti al CRIF anche semplicemente perché si è chiesto un finanziamento, infatti una semplice richiesta di finanziamento viene automaticamente registrata, poiché la legge vieta le richieste multiple di finanziamento, tutelando le banche e gli istituti finanziari a discapito dei consumatori.

In questi casi si rimane iscritti al CRIF per almeno 6 mesi, a meno che prima di questo termine intervenga il rifiuto della banca o dell’istituto di finanziamento, in tal caso si dovrebbe rimanere iscritti per 30 giorni dal momento del rifiuto, in realtà questo significa che per tali periodi che possono essere anche maggiori se le banche o gli istituti finanziari non inviano tempestivamente le comunicazioni al CRIF i cittadini non possono inoltrare altre richieste di finanziamento ad altre banche o istituti poiché risulta la prima segnalazione del nominativo che non è stata ancora cancellata.

I cittadini In base al Codice della Privacy ( d.lgs 196/03) hanno il diritto di conoscere dalle banche o dalle società finanziarie se nei loro archivi vi è la presenza dei loro dati personali. Il tempo di risposta non dovrebbe farsi attendere per più di 15 giorni. Se però, trascorso tale termine, nulla si è saputo si avrà diritto di rivolgersi all’autorità giudiziaria o ricorrere direttamente dinanzi il Garante della Privacy.

Inoltre l’Unione Nazionale Consumatori Calabria considera illegittime le segnalazioni riguardanti finanziamenti non concessi, dato che il rapporto di finanziamento non si è instaurato e quindi non si può comunque dare una segnalazione negativa.

Contro la cattiva prassi di utilizzare l’iscrizione alla CRIF come strumento “estorsivo” per ottenere i pagamenti, omettendo di inviare un preavviso almeno quindici giorni prima della segnalazione, da diritto a ottenere un provvedimento per la cancellazione del proprio nome, nonché, a chiedere anche il risarcimento danni per violazione del diritto alla privacy e non potendo, una persona segnalata al CRIF, accedere ad alcun credito.