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CINQUEFRONDI. Omicidio Fossari: Arrestato il fratello di una donna con cui la vittima aveva una relazione

La richiesta cautelare è stata avanzata dal sostituto procuratore di Palmi, Francesco Frettoni, che ha coordinato le indagini, in seguito alle quali a Bruzzese è stato contestato l’omicidio premeditato, in concorso con altri (allo stato non identificati), di Francesco Fossari, classe 1968.  Inoltre lo stesso è indagato per per avere detenuto e portato in luogo pubblico, illegalmente, in concorso con altri (allo stato in corso di identificazione), le pistole utilizzate per commettere l’omicidio. La vicenda risale al 2 agosto dello scorso anno, quando intorno alle ore 14:10, a seguito di segnalazione pervenuta al Commissariato di Polistena, personale dipendente in servizio di Volante intervenne a Melicucco, in via Maggiore medico Romano, dove si trovava riverso per terra il corpo esanime di un uomo, successivamente identificato per Fossari. Secondo la ricostruzione fatta dagli uomini della Polizia di Stato, l’auto su cui viaggiavano Giuseppe Bruzzese e il suo complice non ancora identificato, incrociò la macchina del Fossari all’altezza del cimitero di Melicucco alle ore 14. Qui la vittima designata, invitato ad uscire dal mezzo, venne freddato da distanza ravvicinata con una pluralità di colpi di diverso calibro (9×21 e 7.65), diretti al capo e al torace ed indicativi di una inequivocabile volontà omicida. Gli accertamenti svolti in merito al feroce fatto delittuoso hanno permesso di inquadrare l’omicidio nell’ambito della relazione extraconiugale che la vittima intratteneva, da anni, con la sorella dell’arrestato. Sembrerebbe trattarsi, pertanto, di un delitto passionale dettato da risentimenti familiari e maturato con la complicità morale e materiale di più soggetti legati alla famiglia Bruzzese. L’impianto accusatorio oltre a reggersi saldamente su prove materiali, quali registrazioni di impianti di video sorveglianza e intercettazioni, trova conferma anche in numerose incongruenze nelle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dai vari personaggi della vicenda, nonché in goffi e vani tentativi di depistaggio da questi attuati nel corso delle indagini. Terminate le formalità di rito, Giuseppe Bruzzese è stato tradotto presso la Casa circondariale di Palmi, dove è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.