Gioia Tauro, Filippo Ceravolo riconosciuto vittima di Mafia

“Filippo Ceravolo è vittima di mafia” l’annuncio inaspettato, ma fortemente voluto, è stato fatto ieri sera in diretta tv sul canale SUD 656 della giovane emittente televisiva Calabrese. In studio erano presenti il padre di Filippo, Martino Ceravolo e il conduttore Michel Dessì, che hanno ripercorso lo scenario dell’orrore discutendo di quello che è successo la sera del 25 Ottobre di due anni fa.

 

Filippo Ceravolo aveva diciannove anni, era un ragazzo come tanti. Viveva a Soriano, un paesino di duemila abitanti in provincia di Vibo Valentia. Filippo era giovane ed era un commerciante, aiutava il padre titolare di una bancarella ambulante. Giocava a pallone nelle giovanili della squadra locale, gli amici lo raccontano come un tifoso sfegatato della Juventus, la sua vita si divideva tra il lavoro e la fidanzata. Come tutti. Una vita ordinaria, tranquilla, un giovane educato con poche pretese e tanta voglia di fare.

 

La sera di quel dannato 25 Ottobre Filippo era in ritardo, il giorno dopo si sarebbe dovuto svegliare all’alba per lavorare col padre, così dopo un aperitivo chiese un passaggio ad un conoscente, Domenico Tassone, parente del boss Bruno Emanuele, protagonista della faida di ‘ndrangheta che da anni insanguina il vibonese. Filippo salì sulla sua auto, una Punto, incosciente e inconsapevole che da lì a un paio di chilometri la sua vita sarebbe finita a causa di un errore di mira, infatti morirà in una zona stradale chiamata paradossalmente Calvario, a causa di un attentato nei confronti di Domenico Tassone, il quale invece uscirà illeso dall’attentato.

 

Quello che succede dopo è un classico delle storie calabresi, nessun colpevole e una giustizia assente, per questo dal giorno dell’omicidio il padre di Filippo si è sempre battuto per cercare delle risposte, come quando per protestare si incatenò fuori la Prefettura di Vibo Valentia.

«Mio figlio – aveva spiegato Ceravolo – deve essere riconosciuto vittima di mafia. Non so più cosa fare per chiedere giustizia. A due anni dalla sua scomparsa non abbiamo risposte sugli assassini che hanno stroncato la sua giovane vita e non sappiamo chi ha sparato. Non è giusto ciò che io e la mia famiglia stiamo subendo». E’ così dopo due anni Filippo Ceravolo è stato riconosciuto vittima di mafia, la notizia voleva rimanere un segreto fino al giorno della fiaccolata di fine Ottobre proprio in memoria e onore della morte del ragazzo, ma ieri sera l’anteprima della notizia è stata data in diretta tv nella trasmissione “Il Rinoceronte” condotta da Michel Dessì sul canale 656 del digitale terrestre, dove il Signor Ceravolo, ha ribadito il dolore della sua perdita, la difficoltà della sua lotta e la consapevolezza che nessuno mai potrà restituirgli il suo ragazzo sorridente.