Gioia Tauro, Istituto Pentimalli: Riflessione sulla giornata del ricordo

Il percorso di recupero della memoria, di fronte agli eventi che hanno drammaticamente segnato gli anni della seconda guerra mondiale, rappresenta per l’Istituto Comprensivo 1 “Francesco Pentimalli” di Gioia Tauro una privilegiata e condivisa prospettiva d’impegno e di ricerca, la cui finalità educativa é innanzitutto quella di rafforzare la crescita – all’interno, ovviamente, di un più ampio sistema di formazione – attraverso la consapevolezza che scaturisce dall’acquisizione di una conoscenza critica. In questa prospettiva di senso la stessa sunnominata Istituzione scolastica intende promuovere – lunedì 4 marzo – un interessante momento di riflessione sulla “Giornata del Ricordo”, coinvolgendo attivamente le allieve e gli allievi frequentanti le classi terze in un articolato percorso di approfondimento. L’evento, che sarà introdotto dalla Professoressa Daniela Gianesini, intende richiamare l’attenzione su una delle pagine storiche più complesse – e, per molti aspetti, più culturalmente adombrate – vale a dire quella concernente i massacri delle foibe e l’esodo giuliano/dalmata, insieme alle inerenti e complesse vicende del confine orientale. L’importante manifestazione – eloquentemente intitolata: “Il rumore del silenzio. Foibe, tra storia ed esodo” – sarà strutturata grazie alla fruizione della modalità di comunicazione della diretta streaming, che consentirà agli studenti interessati di seguire e apprezzare la testimonianza di Anna Maria Crasti, esule istriana, nonché Vicepresidente del Comitato Provinciale dell’ANVGO di Milano (Associazione Friuli Venezia Giulia Dalmazia). Lo svolgimento dell’incontro prevede l’intervento del Dirigente Scolastico, Prof. Domenico Pirrotta, mentre le conclusioni saranno affidate alla Professoressa G. Andronaco, Docente di Storia e Filosofia. L’originalità e la rilevanza dell’incontro mettono in ulteriore evidenza come l’Istituto Comprensivo “Francesco Pentimalli” intenda continuare a raccogliere la sfida della memoria, trasformandola nella forza di una collettiva esperienza pedagogica, per incoraggiare gli studenti a esplorarla audacemente e incessantemente, reinterpretando il passato e progettando in questo modo un futuro di pace.