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La tragica rapina di Delianuova Per un pugno di Euro. Identificato e ricercato anche il terzo rapinatore

L’allarme deriva proprio dalla giovanissima età dei due rapinatori fino ad oggi identificati: Napoli, l’ucciso, poco più che diciottenne e Festa, l’arrestato, anch’egli giovanissimo,  e , hai noi, figlio di un Carabiniere.

Questo dato conferma solo che oggi,  davanti alla miseria che bussa a tutte le porte fra l’indifferenza generale di chi governa e la pressione sempre più asfissiante di un fisco rapace e  usuraio, vengono meno tutte le certezze e che il limite fra il lecito e l’illecito , il  legale e l’illegale, il consentito e il vietato , il positivo e il negativo, il valore e il disvalore, divengano, soprattutto nei giovani, confini fragili e friabili,  barriere inesistenti  che diviene  facile valicare precipitando nell’abisso del crimine. Voragine senza ritorno e senza perdono: ciò in quanto  nel sistema italiano  chi ha sbagliato, spesso,  dopo l’espiazione della pena – non riceverà una seconda occasione per ricostruire la propria esistenza.

Ma tutto questo  era prevedibile? Certamente si. Le statistiche  in questi mesi stanno fornendo dati preoccupanti, segnali evidenziatori di un grande disagio nell’universo dei giovani: impossibilità di accedere al lavoro; impossibilità  per le famiglie di mantenere i figli  agli studi. Sempre maggiori esigenze veicolate anche dai social network che hanno costruito un mondo virtuale assolutamente  irreale,  deviando i giovani dalla capacità di interrelazionarsi nell’ambiente reale di vita e indottrinandoli verso una realtà di consumismo  dove tutto è dovuto. In un  paese dove un ragazzo si trova iscritto al CRIF  ( la banca dati dei cattivi pagatori ) per un ritardo di tre giorni  nel pagamento della rata di appena € 27,00 della quota prefinanziata da una società finanziaria  alla palestra) dove il  35 % dei giovani non riesce a trovare lavoro, dove il 78% delle famiglie italiane non arriva alla fine del mese e  di queste, il 43% ha superato la soglia di povertà  essendo peraltro fortemente indebitata,  vivendo di prestiti e di espedienti , con sostanziale difficoltà a far fronte a quelli che sono i bisogni dei figli si capisce bene che  nei giovani  possa scoppiare la tentazione irrefrenabile di  cercare la fortuna, o forse solo di procurarsi  anche con il delitto  quel pugno di euro con i quali illusoriamente pensare di risolvere le contingenze immediate.

Nulla è casuale. Le famiglie  non hanno più alcuna certezza di poter sostenere i figli; lo stato , generoso con i potenti ,  i grand commis e i faccendieri si rivela del tutto insensibile verso i bisogni delle famiglie, Le parrocchie, un tempo  luoghi di incontro,  crescita, educazione e formazione per i giovani, appaiono spesso  raccolte intorno a pochi  fedeli  e talvolta addirittura  raccolte , raggomitolate nell’ultima  strenua difesa di valori antichi e universali che i giovani – sedotti da innumerevoli tentazioni e miraggi – stentano ad accettare e addirittura rifiutano . In questo brodo di cultura intriso di egoismo, materialismo, edonismo, voyuerismo, consumismo, becero capitalismo, mancanza di valori e  difficoltà economiche  sempre più evidenti matura la spinta verso la  devianza.

Nel pezzo scritto nell’immediatezza della rapina-   analizzando le modalità, la dinamica, l’obiettivo  dei rapinatori, il loro comportamento pur ipotizzando che la stesa fosse opera di giovani utilizzavamo il termine “Roba da pezzenti”. Ciò non solo per  il risicato bottino che  – ove mai riuscito il crimine – la rapina avrebbe fruttato ma per la totalità di una serie di azioni che facevano deporre per una azione improvvisata, contro un obiettivo ritenuto facile. Ciò perchè il fatto che  Strano  sia riuscito a impossessarsi dell’arma di uno dei rapinatori e a sparare conferma come il bandito fosse  lento, indeciso, forse esso stesso preda del terrore per quello che stava facendo e deponeva per una attitudine alla rapine scarsa o  assolutamente  priva di precedenti riscontri . I market, purtroppo, diversamente dalle banche e dalle oreficerie – ormai tutte protette da sistemi di controllo antirapina –   sono ancora  nella loro totalità  privi di alcuna difesa e pertanto nel Far West Italia che Berlusconi ha disegnato e Monti con i suoi ministri stanno realizzando a concretamento del becero  progetto di ridurre gli italiani in  uno stato di sudditanza  economica, morale e sociale,  di episodi come questo di Delianuova chissà  quanti ancora  ce ne saranno. Occorre una spinta forte e seria, di matrice sociale e cristiana, che dia ai giovani speranze  e prospettive serie per il loro futuro, che attui  misure volte a soccorrere i più bisognosi. Quelli che non sono figli di Bossi ma purtroppo solo e soltanto figli di un popolo ridotto alla fame. Occorrono coraggio e determinazione, capacità di scalzare alcuni punti fermi , figli solo dell’ipocrisia. Occorrono manovre emergenziali: Una , la prima, dovrebbe essere quella di utilizzare il fiume di soldi introitati dallo stato biscazziere con il superenalotto e i giochi a premi per creare un fondo  di solidarietà che garantisca ai disoccupati  e ai giovani privi di occupazione un sussidio mensile.

Ulteriore priorità dovrebbe essere quella di tutelare e vitalizzare le economie delle regioni , oggi tutte al collasso ( non solo la Calabria con gli agrumi, ma anche  la Sicilia e la Puglia con il grano  etc)

Altra priorità sarà quella di creare azioni di solidarietà sociale, come quella proposta dalla  calabrese Associazione Bisantium a Monti e a Napolitano con il progetto “Italia Solidale”  che avrebbe consentito  di riversare alle famiglie dei partecipanti all’iniziativa una somma di denaro annua e certa in luogo dell’incerto della vincita multimilionaria, consentendo al Ministero delle Finanze di introitare altrettante somme . Questa proposta giace- senza risposta – ormai da mesi – su un tavolo del Quirinale  e su uno di Palazzo Chigi.

Avranno il coraggio i nostri tecnocrati di  uscire dal solco del disegno egemonico che altri hanno tracciato e che loro continuano a percorrere disegnando  lungo l’Italia una scia di dolore , di lacrime e di sangue ?

Nell’attesa,  chiudiamo  ritornando alla tragedia deliese, nella quale –  non vi sono carnefici ma solo e soltanto vittime: vittima è il povero Strano  , la cui strenua difesa del compendio di un giorno di lavoro era forse vitale  per la sopravvivenza stessa della azienda. Vittime anche i suoi carnefici. Giovani  sulla cui devianza molte persone in Italia ( a prescindere dai familiari )  dovrebbero  interrogarsi.

Tommaso Hobbes teorizzava – sei secoli or sono il “Bellum omnium omnes” . A San Francisco, dopo il terremoto si uccisero a fucilate per conquistare una cassa di bottiglie d’acqua.

A Delianuova – il Bellum omnium omnes innescato dagli errori di Berlusconi e dalla manovra di Monti , ha sparso sangue e morte . Per un pugno di euro.

Due morti, queste, provocate da un sistema ,  ormai becero, che fra  suicidi  e bonzi davanti all’ETR ormai sta scrivendo solo per l’Italia pagine di dolore e di sangue.

LUIGI MAMONE