Porto di Gioia Tauro, prosegue la protesta sindacale del SUL per contenere i 400 esuberi

Prosegue a ritmi serrati l’azione sindacale al Porto di Gioia Tauro, portata avanti dal Coordinamento Porti del SUL. Principale obiettivo è il contenimento del numero degli esuberi, 400 in tutto, annunciati dalla società Medcenter. E sull’annosa questione, critica e delicata, il Segretario Generale del SUL Stefano Bottoni e il Segretario Nazionale del SULCT Antonio Pronestì hanno espresso, in una nota congiunta, “piena solidarietà ai lavoratori del Porto di Gioia Tauro”. “Nei prossimi giorni – precisa Pronestì – sarò presente alla manifestazione, per portare il nostro concreto sostegno”.

In un comunicato, il Coordinamento Porti, guidato dal Segretario Daniele Caratozzolo, fa sapere che “la società Medcenter lo scorso 25 gennaio, nell’incontro con il Coordinamento Portuali, ha rimandato per l’ennesima volta, dopo ben quattro incontri, la discussione relativa alla diminuzione degli esuberi, nonostante gli impegni presi il 14 ottobre 2016 a seguito del blocco del terminal”. “L’Azienda ha, inoltre, dichiarato che presenterà il nuovo organigramma con una revisione della tabella a) relativa agli esuberi del personale senza alcuna trattativa di merito”.

E ancora: “Si ribadisce che il SUL non ha firmato solo per l’attivazione dell’Agenzia, ma ha sottoscritto presso il Ministero un accordo di programma quadro che prevede un investimento di 400 mln di Euro nell’area portuale per la ricollocazione del personale”.

“Si conferma e si ribadisce la linea politica decisa e concordata, nei coordinamenti dello scorso novembre e dello scorso gennaio, per cui Mct deve diminuire gli esuberi dichiarati in base alle reali esigenze e non pensare di utilizzare l’Agenzia come strumento di flessibilità cui attingere giornalmente. L’Azienda – conclude la nota – ha in mano un accordo, che prevede il licenziamento di 400 persone e forte di questo accordo non vuole lasciare spazio a nessuna trattativa. Solo lottando tutti insieme riusciremo a far ragionare la Medcenter. Noi ci siamo”.    

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