Aggiornamenti sulla Conferenza pubblica sulla questione rifiuti, ambiente e fiscalità

In seguito alla petizione popolare depositata il 13 maggio 2016 presso il Comune di Reggio Calabria, attraverso la quale 521 cittadini, ai sensi dell’art. 17 dello Statuto Comunale, hanno chiesto l’attuazione di un piano di gestione integrata dei rifiuti, elaborato dagli attivisti del MITI Unione del Sud, si è svolta una conferenza pubblica, in data Venerdì 28 giugno, alle ore 17:30, presso il locale Chapeau, per comunicare i contenuti dell’istanza e delle sedute di Commissione Consiliare (composta dai rappresentanti del Consiglio Comunale), riportati nei verbali del 12/07/2016 e 11/10/2016.
La conferenza si è aperta con l’esplicazione fondamentale del concetto di ciclo di gestione integrata, il quale, come ogni attività circolare, implica lo svolgimento di una serie di azioni collegate di natura amministrativa, strumentale e comportamentale, da adeguare al contesto storico-urbano, nella fattispecie per il Comune di Reggio Calabria, la cui omissione, anche di una sola di esse, comporta il fallimento dell’intera attività o ciclo di gestione dei rifiuti.
Allo stesso tempo si è sottolineata l’importanza di applicare il piano di gestione sopraindicato poiché rappresenta un processo per l’evoluzione del concetto di rifiuto, oggi considerato come scarto, allo stadio superiore che classifica il rifiuto come fonte di ricchezza e di ricavo attraverso la riduzione del conferimento in discarica ed il riuso o il reinserimento nel mercato.
A tal riguardo, si è anche prospettata per un prossimo futuro la possibilità di costituire in loco una o più aziende specializzate che, oltre ad essere funzionali per l’abbattimento degli esorbitanti costi di conferimento, oggi sopportati dai cittadini per il trasporto di talune categorie di rifiuti fuori regione e fuori nazione, potrebbero rappresentare nuove fonti occupazionali.
In particolare il piano di gestione di cui si è richiesta e si attende l’applicazione, in una prima fase della sua operatività, sarebbe in grado di superare definitivamente le puntuali emergenze ambientali e le difficoltà di smaltimento dei rifiuti, contestualmente riuscirebbe ad abbattere la relativa pressione tributaria senza entrare in conflitto con i limiti dovuti al piano di rientro per il debito comunale. Inoltre, nel 2016, fu chiaramente prospettato agli organi istituzionali ed amministrativi che la mancata attuazione del sopraindicato piano di gestione avrebbe portato nuovamente una situazione di emergenza con conseguente effetti negativi anche sul sistema tributario.
Basta considerare che il Piano Economico Finanziario sulla TARI, nel 2018, ha previsto un costo a carico dei cittadini pari a € 39.725.504,53 milioni.
Durante le sedute di commissione furono anche rilevate e portate all’attenzione degli Organi competenti delle anomalie contabili, ottenendo l’impegno di un accertamento e successivo confronto.
Oggi pertanto, a distanza di quasi tre anni, dopo aver constatato che la mancata attuazione del piano di gestione ha prodotto esattamente gli effetti negativi previsti, si intende portare alla conoscenza della collettività l’intera vicenda in modo da consentirne la partecipazione alla seguente attività di interesse generale.
Si è infatti inoltrata un’istanza per la riattivazione della commissione consiliare competente affinché il Consiglio Comunale provveda a deliberare sul documento in questione.
Nondimeno il giorno prima della conferenza l’Ufficio di presidenza del Consiglio Comunale ha provveduto a comunicare direttamente al rappresentante del Movimento l’avvio della procedura per riattivare la commissione consiliare competente sulla richiesta di applicazione del piano di gestione integrata di rifiuti, presentato con petizione popolare.
In particolare il piano di intervento, nella sua prima fase di applicazione, si riassume nelle seguenti tre misure principali, alle quali verranno apportate le dovute integrazioni rispetto alle odierne esigenze che esprime il territorio:
A) La concreta applicazione di sgravi fiscali per i nuclei familiari con redditi svantaggiati, attraverso l’elaborazione di un sistema standard di detrazioni (sulla base della certificazione ISEE/ISR), così come previsto dalle vigenti normative, in modo da consentire ai cittadini un versamento del tributo proporzionato alla propria capacità contributiva (e di consumo) ed al contempo si potrà tracciare una linea di demarcazione rispetto all’evasore seriale, il cui comportamento prescinde dal livello reddituale.
Tale misura servirà ad aumentare le quote immediatamente esigibili o di liquidità, con la conseguente riduzione delle quote inesigibili ed i costi di riscossione che vengono iscritti nel PEF TARI ed in bilancio, evitando pertanto l’aumento del debito.
B) La predisposizione di incentivi o detrazioni fiscali sulla tariffa TARI, da determinare attraverso l’installazione di sistemi di pesatura elettronica del materiale differenziato sugli automezzi di raccolta PAP.
Il sistema di pesatura elettronica dovrà operare altresì tramite ausilio di postazioni fisse nei quartieri o isole ecologiche circoscrizionali, finalizzate ad integrare il sistema PAP laddove vi sia l’oggettiva difficoltà di conferimento da parte dell’utenza.
Un sistema duale (detrazione/sanzione) servirà pertanto a discernere il cittadino virtuoso dal trasgressore, diffondere le best practices sulla tutela dell’ambiente ed aumentare i ricavi sul materiale riciclabile.
C) L’elaborazione, come in passato, del calcolo esemplificativo e per singola utenza, della tariffa, affinché ogni cittadino abbia in modo trasparente e preventivo, la consapevolezza del proprio onere tributario.
Si invitano pertanto tutti i cittadini a partecipare alla seguente attività di interesse generale poiché non possiamo più permetterci di subire gli errori di questa o della prossima Amministrazione Comunale.

Gli attivisti del MITI Unione del Sud

(Relatori in foto da sx verso dx : Marco Lombardo, Fabio Putortì e Filomena Malara)