La Nocciola Tonda di Calabria, oggetto di ricerca nel progetto “Valtifru 4.0”

La valorizzazione della filiera della frutta in guscio, è una delle finalità del progetto “Valtifru 4.0”, approdato con la presenza di ricercatori dell’Università di Milano e tecnici Arsac, nei territori della nocciola Tonda di Calabria.
Nell’attuazione del progetto strategico, finanziato dal Miur convergono le competenze di referenti scientifici dell’Università di Milano, dell’Università di Torino, del Centro di Ricerca pugliese “Basile Caramia”, dell’Arsac e di partner privati.
“Valtifru 4.0”, si prefigge di potenziare «sei filiere, in particolare, tre di produzione della frutta a guscio e tre di frutta fresca trasformata: nocciola, castagna, mandorla, susina, albicocca e fico. Filiere che sono state scelte per il ruolo importante che l’Italia ha nella produzione, ma spesso marginale nella trasformazione, fattore che influisce sul valore economico di queste filiere a livello internazionale. Il partenariato mira sostanzialmente a introdurre innovazioni di processo o di prodotto, proprio per rinforzare e valorizzare il ruolo di queste filiere nell’economia nazionale e internazionale» ha spiegato Pietro De Marinis, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano.
Punto di forza del progetto è «l’approccio integrato per mettere attorno ad uno stesso tavolo tutti gli attori della filiera a partire dagli Enti di ricerca fino a produttori, a vario livello, per aggregare le diverse componenti e trovare soluzioni che rispondano ai bisogni evidenziati dalle differenti prospettive» come ancora edotto.
«È indubbio – ha osservato De Marinis – che i prodotti della nocciola italiana abbiano caratteristiche uniche nel mondo, spesso non conosciute dal segmento finale, il consumatore. Una percezione che sta cambiando in questi ultimi anni, grazie a progetti come questo».
Oggetto dell’attività di ricerca dei ricercatori in visita nell’areale di Cardinale e Torre di Ruggiero sarà lo studio del posizionamento sul mercato delle aziende, dell’analisi delle filiere, dello studio di competitività, del comportamento del consumatore.
Una parte rilevante del progetto, ha illustrato Federica Monaco del medesimo Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano «riguarda la caratterizzazione dei diversi frutti, delle diverse varietà, di interesse non solo per i partner industriali, ma anche per i partner locali». La caratterizzazione dal punto di vista della genetica favorirà una tracciabilità del frutto stesso e consentirà di realizzare una sorta di carta di identità delle differenti varietà, valorizzando il Made in Italy. La caratterizzazione riguarderà anche le caratteristiche organolettiche e le caratteristiche nutraceutiche.
Maurizio Falbo, agronomo e tecnico Arsac, ha evidenziato, in quest’ottica, l’incisività e l’efficacia di trasferire tutte le ricerche innovative dell’agricoltura 4.0, che sono state già sperimentate su altre specie fruttifere.
La caratterizzazione, che contribuisce alla tracciabilità del prodotto sarà operazione utile anche in direzione dell’iter per il riconoscimento del marchio Igp, già intrapreso per la nocciola Tonda di Calabria.