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Vergogna! Politica-omofobia. Hanno giocato sulla pelle dei nostri figli e delle nostre figlie!

Ieri abbiamo assistito alla pagina più negativa nella storia dei diritti umani e civili del nostro paese. Il DDL Zan contro i crimini d’odio é stato stoppato definitivamente in Senato, dove alcuni politici che dovrebbero rappresentare e tutelare i nostri figli e le nostre figlie hanno esultato con cori da stadio al termine della votazione.
La richiesta di voto segreto sul DDL Zan è l’ennesima prova dell’atteggiamento vigliacco e vergognoso che alcuni politici hanno dimostrato nella consapevolezza di stare commettendo un atto di ingiustizia. Non hanno avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di garantire pari dignità per tutti e tutte, soprattutto per chi ancora oggi subisce discriminazioni e violenze.
Abbiamo assistito a un dibattito in Senato surreale in cui l’identità di genere da molti viene considerata una opinione transitoria, dove l’offesa e il non riconoscimento delle persone per quello che sono é considerata legittima espressione della libertà di pensiero, dove non si vuole assolutamente riconoscere e prendere atto di quello che la scienza, oltre che l’esperienza di vita, in modo uniforme ed evidente da anni riconoscono e su cui siamo sollecitati dall’Unione Europea. Non siamo di fronte ad uno scontro ideologico tra visioni del mondo diverse, ma tra chi chiede il riconoscimento di sè e chi lo vuol negare.
Vi è stata anche la discesa in campo delle gerarchie ecclesiastiche, al richiamo della “teoria del gender ” con affermazioni incredibili sulla “protezione dei minori ” e “sulla libertà di coscienza”. Solo parole, senza dire nulla su come si intende tutelare e proteggere ad esempio i bambini transgender e tutte le persone che hanno bisogno di supporto dalle istituzioni, ma questa è la becera realtà della nostra politica. Da una parte si affermava che questo DDL privilegiava l’aspetto penale, dall’altra si paventava il tentativo di “indottrinare” i bambini quando si chiedeva di fare, da parte di tecnici e specialisti, formazione ed informazione a scuola su affettività e sessualità. Non siamo di fronte a questioni etiche che riguardano semmai i comportamenti, non l’identità delle persone e a nessun tentativo di esproprio delle famiglie dal ruolo educativo anzi. Non bisogna sostenere falsità per contrapporsi.
La mobilitazione delle persone LGBTQIA+ , del movimento e delle associazioni, per una volta unitariamente, é stata forte ed imponente, anche se spesso ignorata da mass media e politica e ha visto soprattutto la presenza di giovani e giovanissimi che si sono espressi chiaramente e che noi vogliamo rispettare. Non un passo indietro, nessuno deve essere lasciato indietro.
Abbiamo sostenuto questa battaglia sapendo che la cosa peggiore sarebbe stata una brutta legge che escludesse molti e che fosse ambigua sulle persone da tutelare e in modo compatto abbiamo, dopo il voto della Camera del novembre dello scorso anno, detto NO ad accordi al ribasso . Ora si tratta di continuare, come movimento LGBT+ e non solo, le iniziative perché questa è solo una battaglia, la guerra é ancora davanti a noi.
Lo dobbiamo a noi, alle nostre figlie e figli e a tutte le persone che meritano di essere tutelate ed avere pari dignità e diritti per vivere un futuro più sereno.

A.Ge.d.o. Reggio Calabria
28 ottobre 2021