Taurianova, convegno Auser: Essere Donna in Calabria

“Essere donna in Calabria” è stato il tema dell’incontro organizzato dall’Auser Madre Teresa di Calcutta di Taurianova, per la Giornata Internazionale della Donna.

 L’incontro   si è tenuto nei locali dell’ ex Municipio, dove la Presidente  Rosa Romeo, dopo i saluti istituzionali, si è soffermata sull’importanza del momento che deve essere solo di riflessione, perché ancora oggi le donne vengono maltrattate e uccise.

 E’ difficile essere donna, soprattutto in Calabria,  basta pensare all’ amara vicenda di Maria Chindamo.

Anche se, come ha recentemente affermato la giornalista Raffaella Rinaldis, la Calabria è “fimmana” a 360 gradi: mamma, moglie e sorella paziente, coraggiosa che sa comprendere e aspettare.

Subito dopo lo studioso  Pino D’Agostino  ha parlato dell’universo femminile visto da un uomo, mentre la scrittrice Caterina Sorbara ha recitato una poesia di Madre Teresa di Calcutta “Dedicato alle  donne”.

 A seguire  Elisabetta Tripodi ex sindaco di Rosarno, con toni di pacata dolcezza, ha raccontato la sua esperienza politica come sindaco di Rosarno.

Su 337 comuni solo 32 sono amministrati da donne .

Oggi le donne in politica sono presenti solo  perché c’è stata la legge delle quote rosa che lo ha imposto.

Le donne sono delle ottime amministratrici perché non scendono mai a compromessi.

Ancora oggi quando una donna va ad amministrare se non ha un “padrino politico”:  padre, marito o altro, va incontro a numerose difficoltà.

Spesso sono le stesse donne ad attaccare e tradire.

La Tripodi ha sottolineato che fino a quando le donne non capiranno che devono ragionare con la propria testa e non con quella degli altri, le quote rosa non serviranno a niente.

La Tripodi ha concluso il suo intervento con una bellissima  dedicata a tutte le donne:

“ A quelle che vivono sotto un burqa; a quelle che vivono sotto un lifting; a quelle che annegano nel Mediterraneo; a quelle che annegano negli ansiolitici. A quelle sfigurate dall’acido; a quelle sfigurate dal chirurgo.

A quelle a cui non è consentito invecchiare; a quelle a cui non è consentito crescere; alle schiave bambine, alle donne invisibili, a quelle che non possono studiare, parlare, scegliere. A quelle che fuggono dalla guerra con i bambini in braccio e il rumore delle bombe nelle orecchie.

A quelle che si spezzano le unghie contro un soffitto di cristallo. A quelle che sanno che non si è fatto abbastanza; a quelle che credono che non c’è più niente da fare.

A quelle che non hanno tutele e subiscono torti e umiliazioni in ogni angolo del mondo. A quelle che i torti e le umiliazioni le subiscono in casa o in ufficio.

A tutte noi che ogni anno ci chiediamo il senso di questa ricorrenza. A tutte quelle che non se lo chiedono più, perché morte per mano di chi diceva di amarle”.

Numeroso il pubblico presente in sala, tra cui Filippo Andreacchio, presidente della Consulta delle Associazioni, che ha ricordato i numerosi eventi allestiti in città nell’arco della giornata ; l’assessore Raffaella Ferraro che ha  sottolineato la necessità della presenza di più donne in politica e l’assessore Raffaele Loprete che ha ricordato le conquiste delle donne nel corso della storia

Caterina  Sorbara