Il design italiano: un nome, la nostra storia, nella nascita della FIAT 500. Di Al.Tallarita

Nei momenti ricostruzione è utile ricordare chi siamo, cosa siamo stati e come potremmo utilizzare questo patrimonio, per essere ancora. Fare la differenza nel futuro. Tra tradizione e tecnologia. Noi siamo il popolo del Design, della creazione artistica, che unita alla tecnica, diventa oggetto d’uso.
Ecco la storia della creazione del prodotto più famoso tra le auto italiane la “500”. Tra il 1939 e il 1940, la Fiat inventava un nuovo tipo di auto economica, ispirata ai concetti della Topolina e allora si creò un nuovo prototipo. Si chiamava 400 che andò distrutto durante un bombardamento.
E allora, quest’ipotesi, continua fino a che non arrivo alla famosissima 500. Si lavorava su l’idea di creare una macchina piccola, utilitaria, che però non passi inosservata.

Ed ecco arrivare lei la 500, una vera rivoluzione nel settore della motorizzazione, economica, per le famiglie medie.
Il salone di Parigi, è stata la base del lancio di automobili uniche, interessanti, spesso eccentriche. Il nome 500, venne cambiato solo poco prima della sua immissione sul mercat. Stiamo parlando dell’immediato dopoguerra. Ecco perché riporto oggi, questa nostra memoria storica e di design.
Perché racconta l’evoluzione creativa in un momento di ricostruzione della nostra Italia e delle sue grandi industrie. Così anche il nostro presente, ci racconterà di dove andremo nel futuro, attraverso la tecnologia.

Ecco come è andata. La Germania, aumentava d’interesse per le microvetture. Gli italiani erano molto affezionati alla Topolino, ma il mercato chiedeva una vettura ancora più economica, ancora più semplice, anche con meno confort e meno robustezza fisica. La piccolina, spartana, era una risposta alla ricerca di un’auto utilitaria, per tutti. Già dal 1951, la Fiat, era interessata all’idea di una microcar. Le prime proposte del progetto 110, erano di un modello che riproduceva lo spirito dell’immortale Topolino, che poi fu codificato come 400. Con la 600, aveva in comune il motore nella parte posteriore e il sistema di trasmissione.

Il suo reale sviluppo, comincia nel 1953. Era più piccola, compatta. Fu l’anno dopo, che il progetto 110, venne discusso per la prima volta, dal Comitato Presidenziale. Il compito di disegnare il motore, fu dato a Giovanni Torrazza, Dante Giacosa, ne aveva assunto il diretto controllo. Della progettazione della carrozzeria, lavorando in coppia, con Alberti. Alla fine dell’agosto del 1954, furono due i disegni pronti e completi, con un modello a dimensioni reali. Dopo vari tentativi, si stabilirono alcuni particolari parametri, per il futuro progetto della nuova 500, con un peso al di sotto dei 370 kg, il consumo benzina non superiore a 4.5 litri ogni 100 km, con una velocità di 85 km orari. Dopo i vari prototipi, la quinta versione venne accettata come definitiva.

E nacque il prototipo originale, con un motore di 479CC, con cilindri verticali e valvole disposte sulla sommità. Non mancarono i problemi di vibrazioni nel motore e nel sistema di trasmissione. Molte furono le modifiche effettuate.
Le altre parti della nuova 500, venivano realizzate e sviluppate dai disegni del modello in scala del 1954. La vera discendente della Topolino sarà comunque la nuova 500. Per dimensioni, posizione del mercato, come piccolo utilitaria biposto.
La luce verde arriva nel 1956. Il Comitato Presidenziale fissa la data di uscita per la nuova 500, nella primavera del 1957.
Quando il settore marketing pianifica il lancio della vettura, vengono eliminati il numero di progetto 110 e il nome 400.
Così la FIAT, che aveva sempre utilizzato la codifica 500 per indicare le sue utilitarie, decise di utilizzare la cifra, come nuovo nome.

E allora venne battezzata la nuova “500”.
Si pensava di farla vedere al pubblico al salone di Genova del 1957. La Fiat si adoperò per un lancio estivo, il marketing si era messo in moto, per incrementare l’interesse della nuova piccola vettura. Il prezzo di lancio era pari a 46500 lire. Ancora alto per una microcar, che aveva rinunciato a molti piccoli comfort. Le varianti, tra la versione Normale e la versione Economica, riguardavano il tettuccio apribile, i fari e finestrini. Al salone di Torino, che la Fiat vedeva come elemento più importante del 1957, la nuova 500 avrebbe avuto una seconda chance.

Si presentava più piccola della Topolino, più corta di 305 mm e 50 mm più stretta, motore a trasmissione 479 CC verticale a due cilindri, con un raffreddamento ad aria, col motore piazzato nella parte posteriore della vettura. Per la prima volta la nuova 500, utilizza un motore con raffreddamento ad aria, tettuccio interamente pieghevole, che la rendeva una vera decappottabile. L’interno aveva le stesse linee della sorella maggiore ma più spartana. L’unica scomodità,era la posizione del freno nella parte sinistra del blocco sterzo, il cambio risultava leggero ed efficiente, anche se cambiare le marce e richiedeva di azionare due volte la frizione, effettuando la famosa ‘doppia’.

La 500 che arrivò al salone di Torino, nel novembre 1957, era una versione più potente, modificata, con un prezzo di 490mila lire. Seguiranno altre versioni, come la 500 sport, la giardiniera, la 500D, nel 1960 che appena fece il suo ingresso nel catalogo Fiat, determinò il ritiro di altre versioni. Il 1961 fu l’anno dei miglioramenti alla vettura, che portarono, l’installazione di una luce interna nello specchietto retrovisore, con un interruttore, l’indicatore delle luci sul lato sinistro e la strumentazione sul lato del guidatore. La produzione crebbe, arrivando a 87mila unità e 132mila vetture prodotte, incrementate così di 3mila unità, nell’anno seguente. Nel 1964 furono realizzati 194mila esemplari, suo anno di maggior successo.

Con ritiro della popolarissima 500, arriverà la 500F, nel marzo 1967, col nome in codice 110F, mantengo il motore di 499CC, con alcune modifiche alla carburazione che garantivano l’aumento delle sua potenza, fino a 18 cavalli. Nel 1968 la FIAT trasferiva la produzione della giardiniera alla Autobianchi, annunciando il lancio della 500L.
Erano state prodotte intanto milioni di tutti i tipi di questa mitica vettura.

Si arriverà così, all’ultima di una serie di vetture irripetibili, la “500R” con un motore portato a 594cc e lo stemma Fiat ora di forma ovale, posizionato sul pannello frontale.