Italia alza la testa! L’esperienza di Salvini e l’azione di Draghi. Di Al. Tallarita

Ma auguriamocelo, che Salvini torni al suo posto e si occupi della gestione dei migranti. Lo scrivo in risposta, alle chiacchiere inutili di un intervento televisivo di Fratoianni, che ha criticato i colloqui di Draghi in Libia, additandoli come ‘inutili’ , ‘non necessari da esser ripresi’. Sproloquiando in un monologo, senza capo né coda, contro l’ex Ministro dell’Interno Sen. Matteo Salvini di cui si augura che “..non torni al Viminale”, al contrario di quello che oggi tuonavano i giornali, sull’unico che ha saputo gestire e avuto il coraggio di mettere mano, nella spinosa questione migratoria.

Il monologo è continuato, offendendo l’ex Ministro, sul piano delle cose realmente fatte, delle parole dette sottolineando che ”Chi svolge un ruolo pubblico ha anche il compito di costruire cultura e Salvini ha fatto il contrario”. Ora se dovessi commentare parola per parola, questo intervento, l’articolo si trasformerebbe in una filippica. Mi limiterò a dire una cosa importante. Ma si conosce il peso è il significato della parola cultura? Perché così dicendo non sembrerebbe utilizzata nella sua accezione più pluralista, da chi tanto si vanta della multiculturalità pluralista. Mi spiego.

Tutto quello che nasce all’interno di una società, inteso come patrimonio materiale e immateriale, pensieri, oggetti, azioni. Riti, leggi, arti, libri, politica, nuovi linguaggi. Idee individuali e sociali, differenze, classi..e molto altro..tutto questo è ‘cultura’.
Per cui trattasi di termine da usare con le pinze. Perché tutto quello che viene, da azioni, dentro un processo di conferma della presenza dell’uomo, in uno spazio vissuto e condiviso con altri individui, con cui poi, forma una società, diventa cultura. Che poi si materializza all’interno di un contesto. Dunque tutto è cultura! E non esistono le subculture, né la cultura è solo una. Ma tante. Ora, a meno che, questa parola venga utilizzata in senso di appartenente ad una ‘casta’ che quella ‘cultura’ quella da lui citata, la fa, la capisce, ne detiene gli ingredienti la manipola e la inculca. Decide cosa sia giusto o cosa sbagliato, in assoluto, cosa sia democratico e cosa non lo sia, su cosa e chi, si possa giustificare la violenza e cosa no. Il termine consono, sarebbe, quello di assimilazione culturale, processo mediante il quale si accede agli elementi appartenenti ad una determinata cultura e lì si fa propri. E forse la loro, in tal senso, anche molto poco democratica. E allora di certo i due, dissentirebbero, sui presupposti di culture diverse. Salvini, segretario del suo partito, è stato votato da italiani, che vivono nella società in cui vive anche lui, quale elemento di una sinistra cieca. Certamente persone appartenenti a culture diverse. Che hanno delle visioni, storico sociali, politiche ed aspettative di vita differenti dalle sue, che criticando con tale veleno Salvini, critica chi lo ha votato. Accidenti! ..Mi sembra di fare un salto nella storia di un comunismo.. quello che faceva inginocchiare i violinisti, in mezzo a campi di calcio vuoti e li uccideva.. immagine che è sempre rimasta impressa nella mia mente..che pensavo morto ma già….. tra ‘ismi’ loro fanno differenza. Per una storia compresa a fasi alterne, di vittime e campi di lavoro, di serie A e serie B. E il monologo continua: “Va combattuta la disperazione e la morte delle persone che affogano nel Mediterraneo e l’egoismo dell’Europa, tutt’altro che la linea di Salvini”. E per farlo qual è la sua proposta?
Favorire le ONG estere ad ovviare alle Leggi italiane. O magari speronare la guardia costiera…non sbarcare nei porti che chiudono, a qualsiasi tipo di compromesso di sbarco o di aiuto. E farli arrivare tutti e sempre solamente in Italia. Perché poi il grande mercato Internazionale delle mafie e della nuova schiavitù si fermerebbe. Guai!
E quel salire su navi estere per protesta ..contro chi? Contro la propria nazione e chi lavora stranamente per cercare di mettere un freno a questa follia collettiva?
Il ‘sistema’ italiano di cui ha parlato Sallusti, nel libro scritto con Palamara e le rivelazioni fatte dopo il famoso trojan, hanno palesato come l’ex Ministro dell’ Interno, Salvini, sia stato l’uomo da fermare. Quello che ‘si aveva ragione.. ma andava fermato a prescindere’.
Ma di cosa stiamo parlando?
Di un uomo che è riuscito a portare avanti il suo chiaro programma elettorale. L’unico che è riuscito e che si è esposto, con la complicità di tutto il suo governo di smemorati voltagabbanaa 5S, nel fare il pugno duro con l’Europa, a rinegoziare, affinché tutti gli stati si prendessero le proprie responsabilità, nell’accoglienza condivisa equamente, di queste persone. Quella stessa, che si ricorda della Porta d’Europa solo sulle pubblicazioni, quando si parla di Lampedusa, ma nei fatti fa lo struzzo. Il solo a dare un freno a un fenomeno enorme, che non si può trattare con un facile e ottusa propaganda, di una sinistra finto-moralista in naftalina. Che ha dimenticato come trattare realmente i problemi sociali, la fame degli ultimi. Anche nelle periferie italiane. Per non affogare nel Mediterraneo, non dovrebbero partire da quelle coste in quelle condizioni, pagando scafisti violenti, stipati in barche di fortuna e gommoni, trattati come bestie, così come nei lager da cui spesso passano prima di essere imbarcati. Una nuova tratta umana, che alimenta i tentacoli di una piovra internazionale. Per non partire da quelle coste, bisognerebbe che i soldi, che il governo Conte ha buttato li.. senza i giusti accordi..con la Turchia lasciata libera di fare cosa voleva, nel Mediterraneo, sappiano essere investiti all’interno di accordi internazionali. Che mirino a una nuova stabilità e una nuova geopolitica. Trattando con chi si deve trattare. Negoziando con chi è necessario negoziare. E che si creino oggi quelle opportunità, affinché da quelle coste non partano più. Se non quando ci sia un immigrazione controllata, con un reinserimento economico e lavorativo certo, di persone, che possano essere inserite in Italia così come in ogni stato europeo, realmente nel contesto sociale in cui arrivano. E a cui sia non sia solo consigliata, ma sia imposta la conoscenza della lingua dello stato in cui abiteranno, il rispetto delle leggi e delle regole, 
la conoscenza delle tradizioni e delle culture che incontrano e il loro rispetto. Situazione che faciliterebbe anche la condizione delle donne, che spesso sono relegate, senza possibilità di contatti sociali e che quando si ribellano, spesso vengono anche uccise. Da un tale contesto in poi si può parlare di cittadinanza.
Persone a cui vengono fatti i documenti, seguiti, vaccinati e a cui può essere dato, un permesso di lavoro sicuro. 
Salvini, è stato l’unico, a cercare di cambiare l’idea che tutti si possa venire in modo indiscriminato in Italia, sbarcando, passandoci, scappando, restando nella delinquenza.
Evitando che la gente morisse ulteriormente in mare e parlano i numeri e dati scritti.
I morti in mare erano diminuiti fino ad azzerarsi. Questi sono fatti reali!
Durante la sua chiara gestione, del gravissimo problema umanitario, avviatosi dopo una finta primavera araba, all’indomani dell’omicidio di Gheddafi. Ebbene oggi, con di nuovo tutti questi sbarchi, siamo davanti a una emergenza fuori controllo, ci rendiamo conto che siamo all’interno di una campagna vaccinale?
Di una pandemia che ha limitato i diritti della libertà personale il nome della salute?
Come si potrà a vaccinare tutte queste persone? Come si potrà anche solo parlare di raggiungimento dell’ immunità di gregge?
Centinaia di persone, senza permesso di soggiorno, che ancora continuano a sbarcare e che non verranno vaccinate. 
Anche perché molti poi spariscono e diventano invisibili. E l’Europa di ridistribuzione non ne sente il bisogno di parlarne. Infatti gli altri Stati chiudono i porti ..sprangano i confini… volendo sparano.. drogano le persone e li rispediscono sui camion. Mentre la nostra
Italia, si trova costretta ad accogliere chiunque arrivi, per un principio di umanità ma soprattutto per la sua invidiatissima posizione nel Mediterraneo. Che il presidente Draghi ha ben chiara. E sta cercando di rivalutare in tutti i termini. Infatti quella dell’immigrazione è una partita importante per questo Governo.
Che dovrà avvalersi, dell’esperienza importante, che Salvini ha compiuto da Ministro dell’Interno. Sapendo inoltre, tenere a bada una Turchia, che ha preso piede, anche nella tratta umana, a suon di riscatti per non farne sbarcare di più, sulle coste italiane. E hanno avuto il coraggio questi italiani medi dei salottini televisivi..di chiedersi se quella di Draghi fosse stata una gaffe, definendo dittatore Erdogan. Uscita Chiara anche alle pietre. Che insieme alle critiche destate dalle sue parole, alla visita in Libia, si uniscono al coro degli inetti. Vedremo chi vorrà minare le solide basi del Governo a colpi di ius soli o di disegni di legge, non particolarmente emergenziali, nel momento presente.
In un contesto, quello nostro italiano, in cui vi sono già delle importanti crisi interne, dalla pandemia, alla campagna vaccinale, alla fortissima crisi economica, a chi ne approfitterà di questa… e alla ripresa degli sbarchi. Il Governo terrà e prenderà le giuste decisioni. Ci sarà finalmente quel ‘guanto’ di ferro, verso gli altri paesi europei, che fanno orecchie da mercante, per un disastro umanitario senza precedenti.
Riportare l’Italia, al centro del dibattito europeo come testata d’angolo, potrà zittire quelle personcine che blaterano nelle trasmissioni politiche, prive di quella lucidità intellettuale, di chi la situazione la osserva in toto, senza padrini né padroni.