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Visione e strategia comuni per lo sviluppo del territorio e la nascita della Citta’ della Piana”

E’ statisticamente dimostrato il rapido spopolamento di funzioni, attività e popolazione nelle aree interne della Città della Piana di Gioia tauro. Uno spopolamento drammatico che sta determinando un generalizzato impoverimento socio-economico, culturale e un degrado fisico che non lascia intravedere niente di buono per il futuro del territorio e per le nostre comunità.

E’ un processo questo che parte da lontano, a cui allora (36 anni fa) una rara politica illuminata ha pensato di rispondere con la costruzione della Pedemontana che, riducendo le distanze tra i borghi interni e allargando lo spazio di mercato sia per le attività produttive che per l’insediamento dei servizi pubblici, tendeva a dare maggiore respiro per la valorizzazione delle aree interne e bloccare il fenomeno dell’emigrazione forzata.

Oggi questa fondamentale infrastruttura appare del tutto bloccata ed anzi, con il lotto Cittanova-località Marro di Taurianova, si è dovuto assistere ad un suo stravolgimento che ha snaturato l’idea iniziale di strada al servizio dello sviluppo delle aree interne. Lotto, questo, che comunque non può e non deve essere considerato facente parte della Pedemontana, in quanto il suo tracciato si allontana decisamente verso le aree costiere.

 L’associazione “PROGETTO CITTA’ DELLA PIANA”, in un tavolo di concertazione svoltosi il 22.01.2024 con il Vice Sindaco Avv. Carmelo Versace ed il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Ing. Lorenzo Benestare a Reggio Calabria presso la Città Metropolitana, e facendo seguito ad un precedente incontro svoltosi presso la stessa sede il 3 maggio 2023, considerato il lunghissimo periodo di tempo intercorso tra l’avvio nel 1988 della Pedemontana, ad opera della disciolta Comunità Montana di Cinquefrondi, ed il suo passaggio all’ex Provincia nel 2010, ha ritenuto necessario fare il punto con l’Ente responsabile dell’opera, sullo stato dell’iter progettuale-amministrativo dell’intero tracciato della Pedemontana.

Ed in particolare sullo stato dei lavori per i lotti tra Feroleto della Chiesa e la rotatoria di Laureana di Borrello e per il lotto, progettato, finanziato per circa 22 milioni di euro e già appaltato una prima volta quattro anni fa, tra San Giorgio Morgeto e lo svincolo est di Cinquefrondi, i cui lavori purtroppo non sono ancora iniziati. E di cui si teme, perdurando questa stasi, il rischio della revoca del finanziamento con danni incalcolabili per il territorio!

 Per il lotto Feroleto della Chiesa-Laureana di Borrello si è sollecitato il completamento di ogni procedura e/o lavori necessari per attivare con urgenza la sua apertura al transito, mentre per il lotto San Giorgio M. – Cinquefrondi si è manifestata la necessità di imprimere una decisa accelerazione all’iter per il riappalto, l’immediata consegna dei lavori all’impresa ed il loro rapido completamento.

Si è sollecitata, inoltre, la Città Metropolitana ad impegnarsi a redigere entro il 2024 la progettazione definitiva dell’intero tracciato e ad attivarsi a reperire i necessari finanziamenti per il rapido completamento dell’opera, approfittando del momento favorevole della disponibilità di cospicui finanziamenti, sia con il Fondo di Sviluppo e Coesione che con i residui fondi del POR Calabria 2014-2021 e con quelli del 2021-2027. 

Abbiamo messo in evidenza che il progetto generale, per essere credibile e funzionale alla valorizzazione delle aree interne, dovrà ovviamente prevedere sia il collegamento diretto alla Pedemontana dei Comuni di Giffone, Candidoni, Serrata e San Pietro di Caridà, oggi totalmente isolati, sia la prosecuzione a Sud per collegare direttamente Cittanova con Molochio e con tutti gli altri comuni dell’entroterra.

Ciò consentirebbe in prospettiva, inoltre, di collegare strategicamente alla “Città della Piana” di Gioia Tauro, passando per Giffone, tutto l’altopiano di Prateria collegando due pregevoli territori oggi divisi da strade impercorribili, con la superstrada Pizzo-Soverato, già finanziata e in corso di costruzione, passando per Fabrizia e Serra San Bruno.

Sarebbe superfluo esprimerlo, considerato che ormai ovunque in fase di progettazione di nuove arterie stradali si pensa subito a prevederlo, ma preferiamo abbondare e chiediamo esplicitamente alla Città metropolitana che nella progettazione si tenga conto della necessità di realizzare anche una pista ciclabile per venire incontro alle nuove esigenze della mobilità sostenibile, processo ampiamente previsto nella visione europea che permea non solo il PNRR ma tutta la sua politica.

Ovviamente si ha piena coscienza che si tratta in gran parte di una visione strategica che, per potersi realizzare, ha bisogno di tempi adeguati, notevoli risorse economiche e del massimo impegno di tutte le Istituzioni interessate, locali e regionali. Ma è risaputo che senza avere a priori l’ambizione politica ed una visione strategica si corre il rischio di una gestione della cosa pubblica minuta e quotidiana che non aiuta i territori a svilupparsi.

Si ribadisce, inoltre, che la Pedemontana (così come anche la SP 1 Gioia Tauro-Locri) per la sua importanza non potrà, appena completata, che essere consegnata all’ANAS, Ente che dispone di ampie risorse economiche e professionali per poterla gestire adeguatamente. A tal proposito abbiamo sollecitato la Città Metropolitana a sensibilizzare il Ministero a volerle statalizzare entrambe e a costituire un tavolo tecnico di concertazione tra la Città Metropolitana, le Istituzioni locali, la nostra Associazione e la stessa ANAS affinché si adoperi a progettare, finanziare e realizzare il raddoppio dello svincolo di Cinquefrondi Est per collegare la Pedemontana da e verso Rosarno, l’Autostrada del Mediterraneo e il Porto, opera senza la quale la Pedemontana sarebbe una strada monca e pressoché inutile.

Diamo atto a Carmelo Versace che su quest’ultima proposta si è già attivato tempestivamente, inviando una ben argomentata richiesta in tal senso sia alla Direzione Regionale calabrese dell’ANAS che al ministero delle Infrastrutture e trasporti.

Si è proposto anche alla Città Metropolitana di voler sostenere con convinzione e determinazione l’idea della rapida costituzione ufficiale della “CITTA’ DELLA PIANA” con tutti i suoi 33 Comuni del comprensorio, attivandosi al più presto per organizzare una Conferenza dei Sindaci al fine di creare le condizioni per superare lo sterile campanilismo che indebolisce le forti e inespresse potenzialità del territorio e che, anzi, ne costituisce e perpetua il suo immobilismo.

Un immobilismo che impedisce il pieno utilizzo delle considerevoli risorse finanziarie oggi ampiamente disponibili e che al contrario, se ben programmate con visione e strategia comuni, consentirebbe alle Istituzioni locali di superare la minuta politica delle modeste opere puntuali. Opere che non incidono nei processi di sviluppo che in maniera limitata e ininfluente. Solo così si creerebbero, finalmente, le condizioni per l’innesco di un processo di sviluppo efficace e duraturo.

Abbiamo inoltre rivendicato dalla Città Metropolitana un impegno più deciso (anche modificando e rafforzando in tal senso il suo Piano Strategico) per impedire il definitivo smantellamento delle Ferrovie Calabro Lucane, ed anzi di chiederne ufficialmente la loro trasformazione in Metropolitana di Superfice che colleghi in senso circolare, H 24 per 365 giorni all’anno, tutti in centri abitati della Città della Piana, il Porto di Gioia Tauro, il futuro ospedale e che si colleghi, inoltre, con il versante Jonico per connettere anche su ferro le due aree, così com’era previsto addirittura oltre un secolo fa nel progetto ministeriale delle Ferrovie appaltato nel 1920.

Per la grave situazione della sanità in cui versa in nostro territorio abbiamo invitato la Città Metropolitana a farsi interprete anche della necessità del recupero delle sette strutture ospedaliere esistenti ed abbandonate o sottoutilizzate del territorio, per realizzare il POLICLINICO DELLA CITTA’ DELLA PIANA.

Ed abbiamo chiesto anche, e soprattutto, di sollecitare alla Regione a dare corso all’inizio dei lavori del nuovo ospedale e, qualora  dovesse emergere che esistano impedimenti di qualsiasi natura che da 15 anni impediscono la sua costruzione, siano essi di natura geologica e/o dovuti ad una errata e non baricentrica localizzazione nel territorio (frutto allora dell’esasperato campanilismo comunale), per evitare che si perda questa opportunità, di attivarsi per  proporre alla Regione Calabria una diversa e più funzionale localizzazione del Nuovo Ospedale che tenga conto dei tempi di percorrenza per raggiungerlo tempestivamente, requisito principale di cui si sarebbe a suo tempo dovuto tener conto soprattutto quando in gioco è la vita umana !!!

 

 Cittanova 17.02.2024                                                                                           Armando Foci