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Gioia Tauro “operazione Deja-vu.” Acquistavano merce di tutti i tipi senza pagare, arrestati.

Bono_G._cl_1971Caccamo_M._cl_1959Caccamo_R._cl_1950Mercoledì 08 Maggio 2013 14:51  – Presentavano false fidejussioni bancarie e assicurative per garantire il pagamento di merce acquistata da una decina di aziende lombarde, venete e toscane e per rassicurare le ditte sulla validità delle coperture avevano anche creato un falso call center spacciato per quello degli istituti che avevano emesso i titoli. E’ il sistema ideato dalle otto persone arrestate stamani da carabinieri e guardia di finanza al termine di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi. In pratica, secondo l’accusa, erano gli stessi indagati che si spacciavano per dirigenti di istituti bancari o assicurativi e che fornivano le rassicurazioni alle aziende truffate. Nel corso dell’inchiesta, denominata Deja-vu, gli investigatori hanno accertato che gli indagati acquistavano merce come marmi, vini pregiati, Cosoleto_F._cl_1978Priolo_P._cl_1955apparecchiature elettroniche che poi rivendevano o in nero o con false fatturazioni a una rete di commercianti del territorio sui quali saranno compiuti ulteriori accertamenti per accertare se fossero consapevoli del meccanismo truffaldino oppure no. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate quattro società riconducibili all’organizzazione e un conto corrente acceso alla filiale di Gioia Tauro del Monte dei Paschi di Siena. Complessivamente, nel periodo di indagini, avviate nel luglio del 2012, sono state accertate truffe per un ammontare di un milione di euro e recuperata merce per circa 500 mila euro. Gli arrestati sono Giuseppe Bono, 42 anni, Michele Caccamo, 54 anni, e Rocco Paolo Caccamo, 63 anni, tutti di Taurianova, e Russo_A._cl_1964Torre_A._cl_1961Francesco Cosoleto, 35 anni, Pasquale Labate, 29 anni, Pino Priolo, 58 anni, Antonino Russo, 49 anni e Andrea Torre, 52 anni, tutti di Gioia Tauro. ”Abbiamo sgominato – ha detto il procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo – una banda di truffatori – che era riuscita ad inquinare pesantemente il libero mercato e a inquinare alcuni settori commerciali sull’asse Piana di Gioia Tauro-Nord Italia. Un’organizzazione criminale che condizionava illegalmente l’economia e che inquinava e destabilizzava i mercati”. Concetti ribaditi anche dai comandanti provinciali dei carabinieri, Lorenzo Falferi, e della guardia di finanza, Domenico Petrozziello. Alcuni dei soggetti tratti oggi in arresto erano già finiti in manette nei mesi scorsi per reati analoghi. Da qui la denominazione dell’operazione Deja-vu.