8 Marzo: Aldrovandi (OSS. Sostegno Vittime), ancora troppe donne subiscono violenza

Milano, 7 marzo 2022 – «In occasione della ricorrenza dell’8 marzo, vanno ricordate le battaglie vinte dalle donne e per le donne nel corso degli anni e che portano a ben sperare sul raggiungimento di un’uguaglianza concreta e reale. D’altro canto, è necessario ricordare che vi sono determinati reati che vedono come principali vittime le donne. I dati nazionali forniti dal Ministero dell’Interno, per il periodo gennaio/ottobre 2021, parlano chiaro: le donne che hanno denunciato atti persecutori sono state 9.566 a fronte di 3.477 uomini. Le donne che hanno segnalato maltrattamenti in famiglia sono state 14.716 a fronte di 3.198 uomini, mentre le donne che hanno denunciato violenze sessuali sono state 3.253 a fronte di 301 uomini». Lo afferma l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. «È senza dubbio vero che esiste una certa ritrosia da parte del mondo maschile a denunciare certi tipi di delitti, ma il “gap” è talmente evidente che può essere spiegato solo riconoscendo che le donne sono maggiormente vittime di reati caratterizzati da abusi e prevaricazioni di natura fisica e psicologica, e ciò perché persiste ancora, seppure in misura decisamente inferiore al passato, quella mentalità che considera la donna come un oggetto da possedere e non come una persona da amare», continua Aldrovandi.
«La cultura del rispetto è fondamentale e intraprendere percorsi di uguaglianza e inclusione rappresenta una strada verso una società più equa, in cui il valore di ciascuno non dipenda dal genere sessuale di appartenenza, ma dal fatto di appartenere al genere umano. Non vanno dimenticate inoltre – conclude la Presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime – le innumerevoli violenze e i tantissimi abusi di ogni genere che subiscono le donne costrette a vivere, e a volte fuggire, da contesti di guerra, le quali vanno accolte e sostenute in un percorso indispensabile di recupero della propria dignità e libertà».