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A EXPO2020 Dubai il Porto di Gioia Tauro nello short “ Gioia Tauro, luce del porto”. L’Autorità di Sistema coniuga tecnologia e cultura del territorio.

“Vedrai ciò che prima desiderasti”. E’ questo il titolo del progetto che
Patrizia Nardi, esperta in valorizzazione del patrimonio culturale, sta
realizzando con il suo team per l’Autorità di Sistema dei Mari Tirreno
Meridionale e Ionio, nel contesto del quale è stato prodotto lo short “Gioia
Tauro. Luce del Porto”. Il film, in anteprima a Dubai presso il Padiglione
Italia per EXPO 2022, realizzato con la produzione esecutiva di Open lab
Company e con la regia di Francesco De Melis antropologo, etnomusicologo e
cineasta, è stato proiettato nell’ambito dell’evento A new gateway to Europe
organizzato dalla Regione Calabria che, insieme all’Autority, ha voluto
presentare sul palcoscenico internazionale dell’esposizione universale degli
Emirati Arabi quello che è il più importante porto del Mediterraneo in
termini di infrastrutture, dimensioni, posizione strategica ed efficienza
senza perdere di vista il territorio in cui un “non luogo”, come un porto,
esplica la sua fondamentale funzione di collettore di uomini, capitali,
merci e territori.
“L’idea del film” dice Patrizia Nardi, autrice del soggetto e responsabile
scientifico del progetto “si ricollega ad una riflessione condivisa con la
Presidenza dell’Autorità di Sistema, finalizzata ad aprire nuove forme di
comunicazione che riuscissero a coniugare l’esigenza della promozione del
gateway calabrese, peculiare realtà industriale, con quella della
valorizzazione del territorio in cui sorge, intriso di storie, di
patrimoni, di civiltà che hanno caratterizzato un Mediterraneo circolare
braudeliano che ha dato origine a popoli e culture, che nel tempo hanno
diffuso la loro essenza in Europa ma anche oltreoceano. Un modo per
ripristinare una relazione, per ritrovare una trama in un luogo di scali del
passato che possa aiutare le comunità del territorio a riappropriarsi di un
rapporto fino ad oggi molto distante da questa straordinaria realtà, che è
necessario diventi invece familiare nell’immaginario collettivo. Nel bel
film di Francesco De Melis, con il quale negli ultimi anni abbiamo condiviso
diverse esperienze di questo tipo anche in sinergia con il Ministero della
Cultura ritroviamo, in contrappunto, tutto questo: passato e presente,
patrimonio culturale e innovazione, la torre saracena e le torri-gru che
caratterizzano lo skyline del porto e che si stagliano all’orizzonte davanti
allo Stromboli o all’Etna, entrambi Patrimonio dell’Umanità. Una visione
innovativa con un leitmotiv di base: declinare, coniugare, mettere insieme
tecnologia e cuore, mostrare la bellezza della Calabria attraverso una
narrazione inedita in movimento, impreziosita da un brano di musica assoluta
di Ennio Morricone, in dialogo con la partitura delle musiche del film di
Francesco De Melis, che contribuisce a dare peculiare e raffinato valore
all’opera e al progetto che l’ha prodotta”.
Una scelta artistica precisa, un cinema che va oltre gli obblighi della
finzione e che invece predilige il racconto di un paesaggio culturale del
quale lo scalo gioiese fa parte ed al quale restituisce tutta la sua
peculiarità, attraverso uno sguardo non contaminato dai modelli stereotipati
che spesso ritornano come unica modalità di narrazione.
“È stata una gioia, è proprio il caso di dirlo, apprendere che avrei fatto
la regia di un film sul porto di Gioia Tauro” dice Francesco De Melis “ Ed è
stata una gioia soprattutto girarlo, questo film, sia perché i porti sono da
sempre, per mia biografia sentimentale e antropologica, tra i luoghi più
intensi e “umani, troppo umani”, che abbia avuto la fortuna di frequentare
ed abitare nel corso delle mie ricerche sulla civiltà marinara, sia perché
il porto di Gioia Tauro rappresenta nello specifico, per qualcuno forse
inaspettatamente, uno dei porti più “strategici” del mondo. Mi viene da
osservare che mentre il mio film “Porto dei suoni”, girato a San Benedetto
del Tronto, menzione speciale al festival del documentario “Libero
Bizzarri”, fu un’avvincente ricerca sul paesaggio sonoro dei pescherecci
all’attracco e della vita nei cantieri e in banchina, il film “Gioia Tauro,
luce del porto” è stata, come prefigura il titolo, una bellissima ricerca
sulla dimensione “luminosa” di questi spesso impenetrabili paesaggi navali,
scanditi da una ritmica incessante, da “Tempi moderni”, tutta giocata sui
“voli” acrobatici di migliaia di container, nel quadro di una coreografia
piena di vita, industriale e marinara, condotta senza sosta tra le navi e
tra le gru.”
Un tentativo ben riuscito di rendere un paesaggio portuale riconoscibile
nelle sue forme e nelle sue architetture interconnesse al contesto dei
valori storico-culturali, ambientali e sociali, come un bene collettivo deve
essere.
“Expo Dubai” ha dichiarato il Presidente dell’Autorità di Sistema “è stata
la nostra vetrina internazionale per presentare un progetto culturale a cui
teniamo molto. Uno short film che, tra passato e futuro, offre la conoscenza
profonda della realtà portuale di Gioia Tauro e del suo territorio. Siamo
riusciti a raccontare, in suoni e in immagini, la bellezza e le peculiarità
di uno scalo sempre più sostenibile e tra i più avanzati al mondo per
tecnologie applicate. Una bellezza “tecnica” coniugata e declinata, in
contrappunto, con l’altra bellezza, quella del territorio e del suo
patrimonio culturale che si ricollega all’identità millenaria di uno dei
luoghi più affascinanti e misteriosi al mondo, dove il mito si fonde ancora
oggi con la leggenda. Ci siamo innamorati di questo progetto, ancor di più
dopo la visione dello short di Francesco De Melis che è riuscito a declinare
la grande produttività del porto calabrese con i paesaggi e la storia del
mito che si respira in Calabria. E’ un autentico gioiello, impreziosito da
musiche magnifiche, che rende onore a questa terra e al lavoro importante
che per essa si fa. Con la dott.ssa Nardi e il suo staff abbiamo prodotto
qualcosa che resterà nella memoria di tanti.”
Il progetto e il film, che avrà una presentazione nazionale ed una regionale
nei prossimi mesi, hanno il patrocinio del Ministero dei Trasporti, del
Comando Generale delle Capitanerie di Porto, della Commissione Nazionale
Italiana per l’UNESCO, del Segretariato Regionale del Ministero della
Cultura, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della
Città Metropolitana di Reggio Calabria, del Polo Museale Regionale, della
Federazione Italiana Club per l’UNESCO, di Federculture, di Grimaldi
Group, di MSC Mediterranean Shipping Company S.A., del FLAG dello Stretto,
della Città Metropolitana di Reggio Calabria, della Città degli Ulivi e dei
Comuni di San Ferdinando, Gioia Tauro e Palmi, dell’Associazione “Cultura
del Viaggio”, con la partecipazione del Club UNESCO di Scilla.