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Don Piero Romeo: “Nel buio della guerra, abbiamo portato la speranza cristiana. Adesso serve l’aiuto di tutti!”

Il sacerdote alla guida di una delegazione, fortemente voluta dal Vescovo della Diocesi Locri – Gerace Monsignor Francesco Oliva, arrivata fino al confine con l’Ucraina
“Il Viaggio a Vysne Nemecke, cittadina di frontiera tra Slovacchia e Ucraina, ci ha fatto toccare con mano la sofferenza di centinaia e centinaia di donne, bambini e anziani, costretti a fuggire e abbondonare con tristezza i loro affetti. Nel buio della guerra, abbiamo portato la speranza cristiana”. Queste le prime parole di Don Piero Romeo dopo il lungo viaggio che ha portato una delegazione della Diocesi di Locri – Gerace al confine con il territorio ucraino, martoriato in questi giorni dalla guerra.
“Una missione – prosegue il sacerdote – iniziata con il lunghissimo viaggio e che ora continua con l’accoglienza nel nostro territorio, per non abbandonare le 50 persone, donne e bambini, in un momento così terribile e doloroso della loro vita. Questi drammatici momenti di guerra ci spingono, come dice il profeta Isaia, a guardare il nostro Dio con occhi nuovi, con occhi di fiducia, umiltà e conversione”
Del gruppo che ha affrontato il viaggio faceva parte anche Don Giuseppe Alfano: “Siamo partiti domenica mattina con due autobus, messi a disposizione dall’agenzia Federico, carichi di indispensabili medicinali, prodotti alimentari e abiti da donare ai profughi in fuga. Abbiamo pensato che era importante compiere gesti concreti per dare speranza. Sentivamo l’esigenza di affrontare questa tragedia ed abbiamo pregato per la pace durante il viaggio, mentre era innegabile la preoccupazione di tutti noi per questa missione”.
Ad accompagnare ed assistere i due sacerdoti la dottoressa Veneranda Morelli, la psicologa Rosita Mesiti e due volontarie ucraine, Maria Patkiv e Maria Zabihajeva, indispensabili interpreti. “Grazie – ha voluto sottolineare Don Giuseppe – a chi ci ha accompagnato in questa missione, ascoltando e portando il messaggio di speranza. Le nostre uniche armi sono l’umiltà, l’abbandono totale a Dio, la solidarietà e l’amore. Alla guerra dobbiamo rispondere tutti insieme con il digiuno e la preghiera.”
Mentre risuona il messaggio forte di Papa Francesco “in nome di Dio fermatevi”, dobbiamo ridare dignità a queste persone fuggite dalla guerra. “Le persone – ha concluso Don Piero – sono state smistate nelle strutture messe a disposizione dalla Caritas Diocesana e dalla stessa Diocesi di Locri-Gerace. Adesso serve l’aiuto di tutti, un atto concreto, una donazione per permetterci di portare avanti questa missione.”

Per contribuire FONDAZIONE SANTA MARTA
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