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Doverose precisazioni su quanto avviene nella tendopoli di San Ferdinando (RC) e sui presunti DASPO urbani

qui di seguito un link dove un abitante della tendopoli di San Ferdinando racconta cosa sta realmente accadendo lì, unitamente ad alcune doverose precisazioni in merito ai presunti DASPO urbani emessi dal Comune di San Ferdinando.

Sui DASPO in tendopoli

S. Ferdinando: Ancora menzogne, minacce e repressione contro gli abitanti della tendopoli. La scorsa settimana diverse testate giornalistiche, tra le quali la Gazzetta dal Sud, riportavano che il sindaco di San Ferdinando avrebbe emesso 25 DASPO urbani contro gli artefici della protesta inscenata in tendopoli lo scorso 31 marzo. A quanto emerge dal sito dello stesso comune, si tratta di provvedimenti di revoca dell'accoglienza in tendopoli, a causa di non meglio specificate violazioni del regolamento. Come ci racconta un abitante della tendopoli in questo audio (in inglese), in realtà in alcuni casi le persone destinatarie del provvedimento (che per ora non è comunque stato notificato) avrebbero violato il regolamento non per via della protesta ma perchè effettuano commerci all'interno del campo – cosa che evidentemente è concessa soltanto all'ente gestore, in regime di monopolio. In altri casi, semplicemente non si comprende la motivazione per cui gli interessati sarebbero stati cacciati, non avendo nemmeno preso parte alla protesta. In tutti i casi, si tratta di un provvedimento del tutto irresponsabile in tempo di pandemia, ed in ogni caso, come da sempre, indice di quanto nelle intenzioni istituzionali la tendopoli debba essere un luogo di disciplina e controllo, in cui non è concesso protestare e se questo accade 'si spara nel mucchio', per creare divisioni e dare lezioni. In questo audio ascolterete anche le ragioni della protesta – come già raccontato, gli abitanti della tendopoli hanno rifiutato di essere oggetto di speculazioni politiche da parte della Caritas di concerto con le istituzioni: un pacco di pasta in 8, perdipiù elargito a favore di telecamera, non è esattamente ciò che gli abitanti della tendopoli speravano dopo l'annuncio di finanziamenti regionali, nell'ordine dei 2 milioni di euro, per gestire la pandemia in questo ed altri ghetti più o meno istituzionali. In più, come spiega chi parla in questa registrazione, alla maggioranza sono stati negati i sussidi al reddito perché pur avendo lavorato non hanno i contratti o le giornate segnate in busta paga. E dei buoni spesa manco a parlarne. Insomma, di ragioni sacrosante per protestare ce ne sono a bizzeffe, ogni qualvolta qualcuno (e sono in tanti, tra cui i sindacati che dicono di fare l'interesse dei lavoratori) approfitta della pandemia per promuovere il proprio orticello. Ma ovviamente alla politica e ai suoi cantastorie interessa dipingere l'immagine del 'nero' ingrato, violento e disonesto. Ci auguriamo che chi, commentando l'ultima protesta, ha dato solidarietà agli abitanti della tendopoli continui a farlo, denunciando questo atto ignobile. Date le case a tutti, quelle che sono state costruite per loro! Fuori tutti dalla tendopoli, si, ma per vivere in un posto migliore! Case, documenti e contratti per tutt*!

Pubblicato da Comitato Lavoratori delle Campagne su Lunedì 27 aprile 2020

Comitato Lavoratori e Lavoratrici delle Campagne
Rete Campagne in Lotta