Il ricatto del lavoro

Il riscatto del Lavoro, è il cuore dell’Inno internazionale dei Lavoratori, il canto che evoca battaglie e conquiste sindacali che hanno portato all’emancipazione ed al progresso della parte debola della società.

In Calabria, qualche sindacato (se così possono essere definite alcune organizzazioni al servizio dei peggiori appetiti ed interessi criimali) ha mutuato quello storico canto di lotta nel “ricatto del Lavoro”.

L’ordinanza del GIP di Lamezia che denuncia un sistema di connivenza tra il sindacato e un’azienda di logistica e trasporti il cui scopo era sfruttare i lavoratori attraverso l’applicazione di un Contratto di lavoro “pirata” porta alla luce un malcostume che abbiamo più volte denunciato in Calabria.

L’utilizzo di contratti di comodo, che costano di meno alle aziende e che vengono usati per coprire sfruttamento e oppressione dei lavoratori è una pratica diffusa, soprattutto da alcune sigle “autonome” che favoriscono, ad esempio nei villaggi turistici o nel commercio, l’assunzione di lavoratori a prezzi ribassati in cambio di finte iscrizioni alla propria sigla.

In tutto questo la cosa impressionante è la mancanza di etica di datori di lavoro, associazioni, istituzioni, commercialisti e consulenti che si prestano in un sistema connivente e criminale. Senza una legge sulla rappresentanza che imponga l’applicazione dei CCNL firmati dalle organizzazioni sindacali che i lavoratori liberamente scelgono la criminalità e il malaffare continueranno ad avere vita facile.

Per quanto il lavoro della Magistratura sia prezioso per liberare dal ricatto chi lavora, di fronte ad una così vasta diffusione del fenomeno occorre che lo Stato promuova provvedimenti ed atteggiamenti che possano prevenire vessazioni ed umiliazioni; i lavoratori infatti raramente riescono ad ottenere giustizia e solo dopo molti anni di sofferenze.

Facciamo appello all’imprenditoria sana che, soprattutto nel settore del Commercio e della Distribuzione, in nome delle regole del mercato esternalizza la logistica utilizzando imprese di Trasporti o finte cooperative; scaricando così sui lavoratori e le lavoratrici costi e responsabilità.

Si può far finta, alla luce di inchieste e fatti consolidati, che la merce che arriva nei vostri magazzini che ci offrite negli scaffali a prezzi ribassati è più conveniente rispetto ad altri punti vendita perché un lavoratore, una lavoratrice in qualche punto della “catena” è stato sfruttato, minacciato o ricattato?

La Calabria non riuscirà mai ad emergere e ad emanciparsi, fin tanto che, il suo popolo subirà sfruttamenti e ricatti dettati dal malcostume, dal bisogno e dalla concorrenza giocata sulle spalle di chi lavora onestamente; meritiamo rispetto perché senza il nostro onesto lavoro questa Terra affonderebbe e di questa condizione sono responsabili in tanti, a partire da quella politica, da quei governi che, come succede ancora oggi, continuano a trattare e a far sedere ai tavoli Istituzionali certi sindacati; nonostante tutto…

26.05.2021

Giuseppe Valentino
Segretario Generale Filcams CGIL Calabria