Il teatro si risveglia, con Leviatano di Tabilio a Polistena

A Polistena riparte il teatro in presenza. E per farlo, la Calabria sceglie un’opera di critica sociale, Leviatano di Riccardo Tabilio. L’occasione è la restituzione della residenza teatrale vincitrice del Bando nazionale NdN. Nella prova aperta le compagnie vincitrici Confraternita del Chianti e Carmentalia offrono al pubblico con la solida prova registica di Marco Di Stefano notevole potenziale recitativo. In scena Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato si dimostrano interpreti capaci di reggere ritmo, leggerezza e cambi di ruolo, facendosi apprezzare per la performance strumentale e canora. Leviatano arriva alla residenza teatrale di Polistena dopo la tappa bolognese, utilizzando al meglio le due settimane da Compagnia Dracma Lo spettacolo guadagna in agilità e maturità, e appare ormai pronto, salvo per alcuni oggetti e costumi di scena, che insieme ai video entreranno in fase di postproduzione. Il pubblico reagisce positivamente, nonostante la contemporaneità con le partite di Euro2020. L’energia si avverte, e l’emozione anche sul palco è autentica. Dopo un anno e oltre di angosce continue legate al Covid 19, rivedere il teatro nella sua dimensione reale e rivedersi a teatro, dona la sensazione magica delle prime volte. E se Riccardo Tabilio ha vinto su oltre cento altri testi in concorso ciò conferma, come in altri recenti studi del drammaturgo gardesano, come l’innovazione del linguaggio possa coesistere con i toni apparentemente leggeri della commedia sociale. Tabilio arriva a Leviatano dopo studi su Shakespeare e Dante e una precisa esplorazione dei contesti urbani, nella quale indaga alcune contraddizioni della società industriale. Alle prove di alcuni giorni prima, l’autore ci aveva detto di riconoscere un taglio molto più virato sul rock che la regia di Di Stefano aveva scelto, rispetto a un’immaginaria playlist pop pensata in scrittura, mostrando di apprezzare la scelta registica di uscire dalla dialettica interna al campus tra barone e ricercatore per incontrare impoverimento solitudine, rabbia della periferia americana. Tutti elementi drammaturgicamente forti, ma alleggeriti con ritmo e colori tradizionali della commedia musicale americana. Leviatano, che a Polistena tornerà in forma definitiva in dicembre, è un piccolo trip generazionale tra culture e sottoculture di genere, dove l’elegante trasformismo di Forges Davanzati, il sulfureo candore di Trovato, e la densa vocalità della Sorbello, trasformano in cosa viva la storia anonima del rapinatore per caso McArthur Wheeler e dello studio sociologico su stupidità e eccessiva percezione di sé oggi noto come Effetto Dunning-Kruger pubblico, rivelando in platea insicurezze e frustrazioni di ognuno, fino alla standing ovation finale, convinta, lisergica, liberatoria.

Con gentile preghiera di pubblicazione

Gianluca Iovine

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