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Nino Gullì: «Improvvisazione, mancanza di visione, irresponsabilità. Il secondo tempo di Falcomatà è più disastroso del primo»

L’Amministratore unico di Clivia Profumi condanna senza appello le trovate di un sindaco che giudica completamente distaccato dalla realtà

L’ultima sparata di Falcomatà su Reggio Calabria quale città ospitante la finale di Champions’ League (individuata ufficialmente in Oporto) dimostra in maniera definitiva la totale mancanza di una visione strategica del sindaco circa il nostro territorio, i suoi problemi e le conseguenze di simili proposte.

Da grande appassionato di sport e di calcio quale sono, nessuno più di me sarebbe felice di vedere eventi del genere nella nostra città. Non solo la Champions’ League, dove mi piacerebbe vedere un giorno la nostra Reggina, ma, perché no?!, anche le Olimpiadi.

Queste non sono mai semplici manifestazioni sportive, ma vere e proprie occasioni di sviluppo per interi territori. In Italia purtroppo questi eventi si vedono sempre nelle stesse aree, sempre al Centro-Nord: Milano, Cortina, Torino, Roma…

Malgrado le organizzazioni sportive mondiali e gli sponsor concedano lauti investimenti per la costruzione degli impianti anche ex novo, le città ove si svolgono tali eventi sono sempre le solite. Pertanto sono sempre i soliti territori ad avvantaggiarsi del flusso di denari, di appassionati e turisti, della costruzione delle infrastrutture, e via dicendo. Non soltanto per l’occasione specifica, ma anche per dopo: cioè gli impianti costruiti restano lì e sono a disposizione delle comunità locale. Il mercato immobiliare è lì che si rinvigorisce, non altrove. Le strade costruite restano lì, non è che vengono smontate. E così via.

Ora, dove sta scritto che Rho (di Milano) deve avere EXPO e la Piana di Palmi e Gioia Tauro no? Dove sta scritto che Cortina deve avere le migliori strutture sciistiche costruite con soldi di tutti gli italiani, oltre che degli sponsor di cui sopra, mentre l’Aspromonte o la Sila no? Dove sta scritto che i nostri ragazzi devono per forza emigrare per praticare sport “minori” quali ad esempio ginnastica artistica, nuoto o scherma perché al Sud non ci sono gli impianti? Non è un caso che la maggior parte dei campioni italiani vengano dal Centro-Nord. E questo perché lì hanno l’opportunità di allenarsi e praticare. Al Sud no.

Perché tutto questo? In primo luogo, per la capacità di quei territori di promuoversi e di attrarre capitale politico, economico e umano. In secondo luogo, per la mancanza di queste stesse capacità da parte dei nostri territori e della nostra classe politica e dirigente.

Il sindaco Falcomatà ha palesato tali difetti anche in quest’ultima occasione. Reggio e provincia versano in condizioni disperate non solo a causa della pandemia. Totale mancanza di strutture sanitarie adeguate, collegamenti ferroviari, portuali e aeroportuali carenti, un tessuto economico avvilito pure dall’eccssivo carico fiscale, patrimonio edilizio popolare scadente e condizioni sociali di grave povertà… Immondizia e buche sono i mali più evidenti, ma purtroppo non certo gli unici.

Ammesso che la proposta di Falcomatà non sia stata semplice propaganda per far parlare di sé e della città, ha idea di cosa significhi accendere su Reggio i riflettori di un tale spettacolo mondiale senza avere il tempo di ovviare alle sue criticità? Quale sarebbe l’immagine che la città ne ricaverebbe? Se le microdiscariche disseminate per la città rappresentano la “peculiarità turistica reggina”, turisti e imprenditori verrebbero a Reggio o scapperebbero via?

Ma voi ve li immaginavate i capi di UEFA e FIFA, Ceferin e Infantino, o i ricchissimi presidenti di Manchester City e Chalsea, Al Mubarak e Abramovich, che entro un paio di giorni venivano a fare un tour della città così ridotta? E come verrebbero a Reggio senza collegamenti aeroportuali? Scenderebbero a Lamezia per poi prendere il Tamburello? E quelle migliaia di tifosi ammessi allo Stadio (ammesso e tutt’altro che concesso che ne abbia i requisiti come il sindaco dice)?

In poche parole, di che città avrebbero parlato le TV di tutto il mondo?

Da questa vicenda emergono due aspetti a loro modo gravi e inquietanti: il primo è l’irresponsabilità e incapacità del sindaco di comprendere le conseguenze delle proprie azioni, la seconda è la totale lunaticità e improvvisazione della sua amministrazione. In base a come si alza la mattina, il sindaco se ne esce e dice: “oggi facciamo così”, “oggi facciamo cosà”, con grave danno per i reggini, umiliati sul proscenio nazionale e internazionale.

Voglio invitare il sindaco Falcomatà a pensare sì in grande, come piacerebbe a me, ma facendolo seriamente e proseguendo step-by-step, senza inutili, inopportune e pericolose boutade.

Vuole attirare grandi eventi sportivi internazionali? Bene, cominci dal ripulire e riassestare le strade.

Vuole attirare flotte di turisti? Bene, garantisca, ad esempio, livelli adeguati di mobilità con piste ciclabili vere (non dipinte sui marciapiedi come quelle che abbiamo oggi), metta a disposizione le bici elettriche, liberi i marciapiedi non solo dall’immondizia, ma anche dall’incuria e dall’inciviltà dei troppi automobilisti abituati a parcheggiarci sopra, impedendo a disabili, genitori con passeggini e pure semplici pedoni di poterli percorrere.

Vuole attirare investitori? Si impegni nella facilitazione dei commerci e nella realizzazione dei relativi collegamenti con le principali vie del commercio d’Europa e del Mediterraneo.

Insomma, costruisca le basi per evitare che il tetto delle sue “pesanti invenzioni” crolli su tutti noi.

Ma soprattutto cominci dicendoci qual è la sua idea di Reggio Calabria da qui ai prossimi anni, qual è il suo progetto di Città Metropolitana. Sempre se ne ha uno, perché fino ad ora ciò che si intuisce è che vada continuamente a caso…

Se farà tutto questo, io stesso sarò il primo ad applaudirlo e a sostenerlo. Ma se pur di alimentare il suo egocentrismo e il suo narcisismo deve mettere alla berlina un’intera città, allora è meglio che si faccia da parte! Il secondo tempo per le millanterie è già scaduto e finora è stato peggiore del primo.

È giunto ormai il momento di cominciare una partita tutta nuova: una partita che si giochi per la ricostruzione di Reggio e per proiettarla verso il futuro, fuori dalla crisi

Nino Gullì

Imprenditore e Amministratore Unico di Clivia Profumi