Nota Mauro D’Acri su domande giovani_difficoltà

Come abbiamo avuto modo di constatare, grazie alle anticipazioni dei dati del Rapporto Svimez, a trainare la ripresa economica del Meridione è stata soprattutto, ed ancora una volta, l’agricoltura con una lusinghiera crescita che in Calabria ha raggiunto l’1,1%.

Stessa cosa dicasi per l’aumento degli occupati misurato nell’1,3%, quello agroalimentare è l’unico settore con il segno positivo; sono numeri che incoraggiano ma non sorprendono chi conosce da vicino la realtà agricola regionale, la passione e la resistenza degli imprenditori, la capacità di penetrazione dei mercati di aziende che da tempo hanno scelto la qualità assoluta come unico criterio.

Oggi, dunque, siamo di fronte ad un’alternativa chiara e cioè quella tra una politica che sceglie di sostenere questi percorsi virtuosi, di fare cose concrete, di confrontarsi, di decidere, di sbagliare anche ma farlo perché impegnata nella ricerca di soluzioni e una politica che invece è uguale a se stessa da decenni e che  continua ad avvitarsi nelle solite, tediose, improduttive liturgie.

Insomma, è inutile negarlo, davanti a noi c’è ancora chi pensa con gli schemi del passato, chi crede che attraverso una strumentalizzazione dei fatti – corroborata da qualche girotondo linguistico tratto dal più vecchio e stantio politichese – sia possibile non risolvere problemi ma dare forma, corpo e sostanza al proprio ruolo.

Per quanto ci riguarda, condividendo questa posizione con chi nell’amministrazione della cosa pubblica e nel contesto politico ci sta per scelta e per un periodo limitato nel tempo, siamo più attenti alle cose concrete, ai fatti, ai problemi per poterli risolvere.

La crescita fotografata dallo Svimez per il comparto agroalimentare è – evidentemente – condizionata in positivo proprio dalla chiusura del vecchio Psr 2007/2013; d’altro canto chiunque si interessi a queste vicende senza pregiudizi e con competenza sa bene che il periodo a cavallo tra due programmazioni è difficile ed a ciò vanno aggiunte alcune semplici considerazioni.

Abbiamo definito il nuovo Psr, ridotto sensibilmente l’incidenza di valutazioni discrezionali, fatto scelte chiare per i comparti agricoli ed agroalimentari da sostenere e sviluppare, assegnato ruolo e valore ai giovani per quel ricambio generazionale in agricoltura che è per la Calabria un problema serio.

Su quest’ultimo aspetto, e mi riferisco alle domande di primo insediamento, ci sono dei problemi relativi al caricamento delle domande ed all’operatività dei sistemi telematici; si tratta di problemi che non riguardano la sola Calabriase ci sono delle responsabilità sono di sicuro a livello nazionale .

Abbiamo già e ripetutamente alzato la voce e fatto richieste pressanti, noi ed altre regioni e speriamo che la soluzione che ci è stata già anticipata sia operativa nel più breve tempo possibile.

Cosi come è già stato approvato il prezziario agricolo regionale.

Insomma cerchiamo di lavorare nel migliore dei modi, in piena aderenza alle responsabilità che ha la Regione, al meglio delle nostre possibilità.

Eco perché siamo distanti anni luce dalle polemiche ad arte, dalle strumentalizzazioni prive di contenuto, dal parlare tanto per farlo; passatemi quella che vuole essere una semplice battuta, tra il caciocavallo e la caciara noi sceglieremo di sostenere sempre il primo.