Alla Scoperta del volto di Polsi: “Raccontare Polsi, inversione di rotta”

Il 26 Febbraio 2024, per l’IC1 “F.Pentimalli”di Gioia Tauro e l’IC “San Luca- Bovalino” è stata una giornata intensa. Iniziata al mattino con l’incontro e scambio culturale tracciato dagli scritti e dalle immagini di Corrado Alvaro, in mostra nella biblioteca “Mons.Francesco Laruffa” dell’IC1 “F. Pentimalli”, grazie alla Fondazione Corrado Alvaro di San Luca che sta collaborando con i due istituti per ridare a Polsi e al Santuario della Madonna della Montagna quella dignità che spetta e da lui descritta in: “Polsi: nell’arte, nella leggenda e nella storia”.

Una mattina in cui i ragazzi scambiando le loro conoscenze, abilità e competenze si sono messi in gioco davanti alle telecamere, nelle riprese di una prima fase di un cortometraggio che li vedrà di nuovo a San Luca nella casa di Corrado Alvaro e a Polsi guidati dalla regista Angelica Artemisia Pedatella a svelare l’immagine del volto di Polsi, seguendo la via della cultura, dell’arte, delle tradizioni, della fede genuina e del paesaggio che fa di questo luogo un patrimonio unico dell’umanità.

Una giornata intensa condivisa anche dalle istituzioni, nella persona del Vice Sindaco e Assessore all’istruzione di Gioia Tauro dott.ssa Carmen Moliterno che sta seguendo le varie fasi del progetto e accogliendo i professori e gli studenti di San Luca in un momento di convivialità durante il pranzo.

Nel pomeriggio il terzo incontro del progetto: “Raccontare Polsi, inversione di rotta” presso la sala “Cisterne”.

Presenti alcune testate giornalistiche e RTV, invitati proprio per riflettere insieme su Polsi, sul modo di raccontare questo luogo così affascinante, ma troppo spesso oggetto di narrazione di cronaca che offusca la realtà.

A salutare i presenti, il Dirigente Scolastico dell’IC1 Pentimalli, Dott. Domenico Pirrotta specificando che con il terzo appuntamento del progetto, si vuole invertire la marcia e riconoscere al Santuario di Polsi la sua immagine positiva, dove si vive una fede sana, in quello che è un ambientalismo puro.

A sottolineare l’importanza del progetto il Vice sindaco di Gioia Tauro Carmen Moliterno che sinergicamente con l’amministrazione comunale di San Luca, la regione Calabria nella persona della Vice Presidente Dott.ssa Giusi Princi come istituzioni lo hanno patrocinato per la sua valenza socio-culturale.

A portare i saluti per l’IC “San Luca- Bovalino”: la Professoressa Elisa Giampaolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

A presentare l’incontro l’insegnante Francesca Moricca, responsabile del progetto, che  ha portato i saluti di Don Tonino Saraco, rettore del Santuario di Polsi, e partendo dalla frase di Marcel Proust ha introdotto cosa voleva dire con inversione di rotta: “L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi. 

Sulle tracce di Alvaro, giornalista e scrittore che ha raccontato la vita politica e sociale italiana ed europea, l’insegnante ha puntato sulla dignità dell’uomo che nell’ampio esercizio di scrittura, per lo stesso, il paese ha costituito un riferimento costante descrivendo la forza dell’uomo calabrese come padrone di sé e del suo destino. Oggi invece la dignità si sta cancellando con le memorie che hanno costruito una civiltà e frantumando la dimensione dell’uomo: religiosa, sacrale della vita, dei legami inscindibili tra natura, terra, vita affermata da Alvaro in: “Polsi nell’arte, nella leggenda e nella storia”. 

Ha invitato a fare di Polsi uno scoop giornalistico: del vero, del bene e del bello riprendendo la frase utilizzata a Bagnara durante l’incoronazione della statua lignea, che lo scorso anno ha peregrinato nelle diocesi della provincia di Reggio  Calabria: “Siamo noi che incoroniamo Maria ogni giorno con le nostre azioni” ed ha invitato a vivere Polsi per raccontarla, chiudendo l’intervento con la frase di Corrado Alvaro: “A Polsi non si dice mai addio ma arrivederci “.

A delineare l’incontro del pomeriggio la Fondazione Alvaro nella persona dell’avvocato Francesco Macri, sottolineando la loro collaborazione al progetto per dare a Polsi un’immagine diversa da come si evidenzia. Anch’esso ha puntato sulla dignità dell’uomo descritta dallo scrittore calabrese e il suo vedere oltre, facendo considerazioni sui racconti: “quasi una vita” in cui osservava i suoi conterranei e la consapevolezza dei limiti del meridionalismo, faceva un’analisi dei popoli e costumi italiani e stranieri, cercando di cogliere in ciascuno peculiarità e complessità per fissarle su carta conferendo loro la tridimensionalità di un grande reportagista. Un viaggio di quasi una vita ripreso dagli alunni della scuola secondaria di I grado durante l’incontro.

A raccontare Polsi anche la giornalista: Annachiara Valle, che ha sottolineato come la loro funzione è sempre sul banco degli imputati perché accusati di dare a Polsi ed alla Calabria un volto malato. La giornalista ha fatto notare che il male è come un melanoma che per non diffondersi nel 99% del corpo, bisogna affrontarlo. Così i comportamenti sbagliati vanno discussi per dare speranza e prospettiva alla parte sana del territorio.

L’esperienza dei due istituti sulla conoscenza di Corrado Alvaro e di apertura al mondo è lo strumento migliore per prendersi la vita e aspirare alla felicità. Ha augurato ai ragazzi di viaggiare, conoscere i propri diritti, alzare lo sguardo e vedere il sole, formarsi e informarsi per una vita libera.

Il sociologo Francesco Rao attraverso la narrazione delle aree interne tra pregiudizi e opportunità ha interagito con i ragazzi ed ha fatto capire quanto importanti siano le aree interne sottolineando che lo Stato le ha abbandonato umiliando le persone con “squallide” paghe che non permettono di mantenere una cultura al proprio figlio. Narrare senza diritti è come un popolo sospeso ed il Santuario di Polsi è lì, un faro, nella storia. Da San Luca deve partire la cultura, perché esso è la pelle, è il sapere ciò che vestiamo. La società di oggi cerca cultura e non ciò che vestiamo. San Luca è Corrado Alvaro, troppo tempo sottovalutato, le aree interne sono la vita, la cultura, è nelle aree interne che sono situati i santuari e come dice Rao: “sotto il campanile si cresce e si cresce bene”.

 

 

 

Improrogabile per la scuola la  funzione sociale ed educativa indicata  da Aldo Moro in cui si concretizza il progetto di vita e di cittadinanza.

Ha invitato gli alunni a tradurre in italiano quanto pensano con il dialetto perché non da la cognizione del futuro che è da condividere oltre la Calabria.

Ha augurato ai ragazzi di sognare la bellezza del mondo per essere un nuovo obiettivo da concorrere con l’ascensore sociale che è la scuola, e di piegare la schiena solo davanti ad un libro per studiare. Essere orgogliosi di se stessi, ma li ha invitati a migliorarsi per sdoganare i miti che hanno inibito le nostre figure, un miracolo questo che può iniziare da Polsi!

A fare da cornice ed intervallare le fasi degli interventi, i ragazzi dello strumento musicale con i flauti e il coro, guidati dalla Prof.ssa Maria Pitasi e dal Maestro Bartolomeo Piromalli, gli alunni della IV^C e IV^F della Scuola primaria “E. Montale”, gli alunni dell’IC “San Luca – Bovalino” e gli studenti della scuola secondaria di primo grado “ F. Pentimalli”:  classi II ^D e III^B .

 

                                                                                                                 Francesca Moricca