Gioia tauro, incontro su Alda Merini

Dieci anni fa, esattamente domenica 1 novembre del 2009, moriva a Milano Alda Merini, indimenticabile e straordinaria rappresentante della poesia italiana del Novecento che, attraverso la sua poetica, ha dato voce alle tante sfaccettature della sofferenza psicologica, descrivendo le aberrazioni della realtà manicomiale e sottolineando il problema sociale della non accettazione del “diverso”.
Per celebrare la grande poetessa e affrontare le importanti tematiche sociali legate alla sua poetica, l’Amministrazione Comunale di Gioia Tauro, Assessorato alla Cultura, ha fortemente voluto organizzare un ciclo di incontri dal titolo “Alda Merini: il canto dei diversi”.
Un’iniziativa importante voluta dall’Assessore alla Cultura, Carmen Moliterno, non solo per celebrare la straordinaria figura della Merini, ma anche per porre all’attenzione della comunità un tema così attuale e complesso come quello dei disturbi psicologici legati alla sfera sociale, approfondendone i contenuti con autorevoli esperti.
Tre gli appuntamenti programmati.
Il primo si è tenuto sabato scorso a Gioia Tauro, nell’incantevole location di palazzo Baldari, dove è stato presentato il libro di Michele Caccamo, dal titolo:
“Il segno clinico di Alda” Edizioni Elliot.
Ha presentato e moderato l’evento l’Assessore alla Cultura Carmen Moliterno, che ha subito sottolineato l’importanza del progetto, nel segno della grande poetessa Alda Merini, una donna che ha sofferto moltissimo.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Aldo Alessio e del Consigliere Comunale Enzo Russo; il dott. Giuseppe Zampogna Vice presidente O.M.C. e O. di Reggio Calabria si è soffermato sulle problematiche inerenti la depressione, un tunnel che necessita il supporto dello psichiatra.
A seguire il dott. Giuseppe Calandruccio ha incentrato il suo intervento sul disturbo bipolare di cui la Merini era affetta.
Coinvolgente ed emozionante l’intervento di Michele Caccamo che ha parlato a grandi linee della sua opera, dove si è misurato con la riscrittura di undici testi inediti che la poetessa Alda Merini, compose durante il ricovero nel manicomio di Taranto, tra il 1985 e il 1986.
Testi rivisitati e rielaborati in chiave lirica, che ripercorrono i fondamentali della ideologia poetica della Merini: la spiritualità, la religione, la povertà, il sesso.
Gli inediti sono stati donati dalla poetessa all’autore, ma per un diniego da parte degli eredi non potranno essere pubblicati.
I testi inediti erano comunque esposti, coperti da un velo nero, in segno di ribellione e per rappresentare il lutto della poesia dinanzi alla speculazione economica. Caccamo ha precisato che la Merini non è stata mai interessata al denaro.
Da ogni inedito, sono nate poesie e riflessioni, messaggi di amore e di protesta che il poeta-editore Michele Caccamo ha raccolto per donarli a tutti.
Caccamo ha anche raccontato il suo primo incontro con la poetessa.
Incontro dominato dal buio e dal silenzio del paesaggio di ulivi della Calabria.
“ Ci stavamo recando in auto dall’aeroporto di Lamezia a Taurianova. Lei era terrorizzata dal buio e non parlò per tutto il tragitto. Quel silenzio mi incantò, come successivamente, frequentandola, la sua generosità, la sua capacità di vivere senza mai frapporre schermi al bene e al male”.
Caccamo ha poi concluso il suo intervento dicendo:” Il segno clinico di Alda non può essere altro che la sua assoluta libertà. Era libera nell’angustia di un letto di manicomio, era libera nei suoi indocili amori, era libera nel vociare dei suoi demoni interiori, era libera tra le chiacchiere dei suoi amici intellettuali, era libera nei tradimenti della sua anima”.
L’evento è stato intervallato da alcune letture del libro da parte di due ragazze di Gioia Tauro.
Presente anche il musicista Mimmo Locasciulli, con il quale il poeta Caccamo ha intrapreso una preziosa collaborazione artistica.
Caterina Sorbara