Palmese, a tu per tu con Mattia Gagliardi

La Palmese è tornata finalmente alla vittoria dopo quasi due mesi, reduce dal successo ottenuto in extremis grazie a un rigore realizzato nei minuti di recupero della sfida interna contro il Palazzolo, ma ha già messo alle spalle il risultato positivo scaturito dalla voglia di artigliare il bottino pieno contro i siciliani, complice l’impatto che i nuovi hanno dimostrato di avere, sulla partita e con i compagni. Prestazione sicuramente all’altezza quella fornita al Lopresti, che anche in un periodo di rivoluzione tecnica, ha deliziato il palato dei tifosi palmesi, ebbri di gioia per una vittoria che Palmi calcistica aspettava da molte settimane.

 

Ghiotta l’occasione per Mattia Gagliardi, che alla seconda opportunità, quella decisiva, ben oltre il 90’, non ha fallito e ha fatto uno dei più bei regali di compleanno al dottor Giuseppe Carbone, assiepato proprio poco dietro la porta in cui è entrato il pallone del 2-1 da parte del giocatore cosentino. La passione neroverde si sta riaccendendo e costituirà un buon viatico in vista della difficile trasferta che domenica vedrà impegnata la Palmese oltre Stretto, al Carlo D’Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto, dimora dell’Igea Virtus:

 

“Ci siamo fatti un bel regalo casalingo di Natale ed estenderlo al nostro presidente, in occasione del suo compleanno, e ai nostri tifosi che, sappiamo di aver deluso negli ultimi tempi, è stata sicuramente un’emozione unica, per ciò che ha comportato questa vittoria e per come è arrivata. L’occasione per il riscatto era da cogliere prima di chiudere il girone di andata, e adesso vogliamo farlo nel migliore dei modi anche in trasferta” – così l’attaccante Mattia Gagliardi, che ha parlato a tutto tondo della Palmese e ha avuto un pensiero positivo per tutto l’ambiente, al termine dell’allenamento odierno.

 

Il bomber, ex Cosenza, Reggina, Bari, Aversa Normanna, Rende, Montalto e Bellaria, che ha maturato un’esperienza anche con il San Marino e con il Romagna Centro, si è trasferito in estate alla Palmese, sfruttando l’opportunità di giocare in una squadra che potesse garantirgli continuità e la possibilità di stare più vicino alla sua famiglia e alla sua fidanzata:

 

“Ho giocato sempre fuori, alle volte anche molto lontano da casa, il che è stato abbastanza stimolante per me, consentendomi di crescere sotto tutti gli aspetti. In Calabria avevo già giocato e con maglie importanti e quella della Palmese la annovero al pari di quelle che ho vestito. Questa società non ha nulla in meno rispetto alle altre, anzi sono tanti i punti a proprio favore, un pò meno quelli che abbiamo in classifica, ma dal mio arrivo sino all’ultima settimana posso dire che sono cambiate tantissime cose e abbiamo vissuto periodi differenti che hanno poi portato a una striscia di risultati non proprio in linea con le nostre ambizioni e con il valore di questa maglia. A Palmi ho trovato una piazza esigente, abbastanza umorale ma concreta e presente. Vogliamo riportare più gente al nostro seguito, per rianimare un pò tutto l’ambiente. Questi tre punti, dopo un periodo non fortunatissimo e magro, sono ossigeno e un nuovo punto di partenza per noi. Vogliamo chiudere l’anno bene e passare serenamente le vacanze natalizie”

 

Mattia ha trovato un allenatore che, nel giro di qualche mese, lo ha migliorato, rendendolo quasi un attaccante atipico, visto che nasce seconda punta:

 

“Mi hanno parlato tutti bene del mister, ma ad ogni modo parla la carriera. Essere allenato da una persona che ha calcato campi professionistici e che ha giocato anche in Premier League è un’esperienza elettrizzante. Mister Pellicori ti stimola a fare sempre di meglio e a lavorare con dedizione, è uno che cura molto i dettagli e in questi mesi mi sento migliorato, soprattutto nell’attaccare lo spazio e la profondità. Mi ha suggerito movimenti che prima non mi erano tanto congeniali. Quale ruolo mi piace ricoprire di più? Io sono a disposizione della squadra e del mister, e accetto le scelte. Giocare largo a sinistra oppure agire al centro non mi comporta nessun problema, poichè come ha già detto, durante gli allenamenti provo e riprovo ciò che il mister mi chiede di fare, sia in una posizione che in un’altra”

 

La scelta di cedere alla corte della Palmese, da cos’altro è dipesa? Che impressione ti ha fatto il presidente e la realtà in cui ti sei approcciato? Ci racconti il periodo buio?

 

“All’inizio, intendo nei primi giorni, ci ho messo un pò ad ambientarmi, eravamo tutti nuovi e arrivando a metà agosto, c’era ancora il mercato in pieno fermento, quindi un pò come adesso, è stato difficile assemblare il collettivo e conoscere le caratteristiche di ognuno. Dal punto di vista ambientale, abituato in piazze numericamente più grandi, devo dire che non ci sono stati problemi, anche perchè ho trovato mister Vilardi, col quale già avevo lavorato a Montalto, quando era allenatore in seconda. La città non mette grandi pressioni, malgrado sia una piazza che non ti fa nessuno sconto. Nel periodo in cui non portavamo più risultati a casa, ne abbiamo risentito e, di concerto, un pò tutto l’ambiente. Sebbene non ci siano state forti pressioni, poichè l’obiettivo resta quello di una salvezza tranquilla, che questa squadra può raggiungere senza problemi, credo che gran parte dei problemi che abbiamo accusato siano derivati dalla decisione della Lega di applicare i punti di penalizzazione. Ricordo bene che eravamo in un periodo positivo e ci siamo visti catapultare una zavorra sui piedi. Dalla partita con il Gela però qualcosa è cambiato anche da altri punti vista, ma credo che la società abbia lavorato bene per apportare i giusti correttivi. Poi siamo noi ad andare in campo e dobbiamo portare il risultato a casa, per ciò che ci chiede la dirigenza. Riguardo al dottore Carbone, non ci sono parole per descrivere la sua grande umanità, una persona che ti mette a tuo agio e con il quale è un piacere discutere e che non ti fa mancare nulla, qualsiasi sia la tua esigenza. Un presidente di Palmi, che per la città, mette tutto se stesso. Avergli dedicato il gol per raggiungere la vittoria in occasione del suo compleanno è una delle gioie più belle che abbia mai provato durante la mia carriera”

 

Che effetto ti fa segnare al Lopresti ed essere protagonista di una vittoria che non stava per arrivare e ti avrebbe fatto sentire ancor di più responsabile?

 

“Sul primo rigore credevo di aver incrociata a sufficienza, ma il portiere è setato molto bravo prima a intuire e poi a deviare. Quando poi si è ripresentata l’occasione per andare di nuovo a tirare sul dischetto, è stato mister Galeano a indicare me, e questo mi ha fatto immenso piacere perché significa avere la fiducia tutta dalla tua parte, nonostante l’errore precedente. Il pallone è entrato e la storia è cambiata, per me e per la squadra. Segnare al Lopresti è sempre un’emozione particolare, ancor di più quando dietro la porta c’è il tuo presidente che compie gli anni. E’ stato in generale un bel regalo però per tutta la città di Palmi che da tempo aspettava questi tre punti. Hanno sofferto anche loro tantissimo. Noi ce l’abbiamo messa tutta, sin dalla partita contro il Messina abbiamo avvertito qualcosa di diverso e abbiamo iniziato a giocare meglio, poi i nuovi si stanno integrando benissimo e già domenica non a caso è andato a segno Vitale”

 

Secondo te cosa è successo alla squadra dopo la partita contro il Portici?

 

“Penso di rappresentare il pensiero comune di quello che, come spogliatoio, abbiamo vissuto. I punti di penalizzazione sono stati immeritati, anche conoscendo il presidente come persona e come figura che opera all’interno della Palmese. Su di noi questa penalizzazione ha avuto un effetto sicuramente negativo e di lì in poi è stato un problema mentale gestire tutte queste pressione cui una squadra giovane non era di certo abituata. Dispiace per i compagni che sono andati via, ma la società ha optato per alcune decisioni che vanno rispettate. Alla luce dell’inizio della stagione, qualcosa in più da noi sarebbe stato lecito aspettarselo, ma considerando i grandi cambiamenti che ci sono stati, adesso potremmo lavorare con grande serenità: questa, non che prima non ci fosse, ma adesso la struttura è più stabile, fermo restando che noi dobbiamo pensare solo al campo, ma sapere che hai una dirigenza vicina, e tanti punti fermi all’interno di essa, ti può aiutare molto. Adesso vogliamo chiudere bene il girone d’andata contro l’Igea Virtus, consapevoli che ci attenderà una trasferta difficile”

 

A tal proposito, come giudichi l’inserimento del direttore Antonino Laganà e dei suoi collaboratori?

 

“Il direttore ho avuto modo di conoscerlo e posso dire che è una persona ambiziosa, in linea con i requisiti che ci ha chiesto il presidente, quando siamo arrivati qui. Con noi giocatori è stato così e credo anche con i nuovi dirigenti. Certamente abbiamo avvertito un cambiamento in positivo, sta lavorando molto bene ed è un punto di riferimento per noi giocatori, una persona più vicina alla nostra età, con il quale puoi parlare di tutto, lo stesso posso dire di Domenico Zoccoli, lavorano ore e ore al giorno e sono sempre a disposizione. Il direttore sta contribuendo e non poco a rivoluzionare una squadra che necessitava di accorgimenti mirati e volti al miglioramento generale e per come si stanno evolvendo le cose penso sia la persona giusta al posto giusto al momento giusto. E’ giovane e ha grande voglia. Sarà una delle frecce principali del nostro arco”

 

 

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