Rizziconi, presentato il libro “Zone di guerra”

Rizziconi, nella Sala del Consiglio Comunale, in occasione del 74° anniversario della strage del 6 settembre  del 1943,   è stato presentato il volume  “Zone di guerra”. Geografia di sangue. Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia”, frutto di un lavoro  di ricerca intenso e sinergico, svolto  da un Comitato di docenti universitari e ricercatori, coordinato dal professore Pezzino.

 Nell’Atlante, insieme alle terribili e conosciute grandi stragi avvenute nel nostro Paese (Marzabotto, Sant’Anna di Stazema, Fosse Ardeatine, Empoli, ecc.), vengono inserite “finalmente” le “stragi dimenticate del Sud”, tra le quali Rizziconi (6 settembre 1943) e Castiglione di Sicilia (12 agosto 1943).

L’inserimento della strage di Rizziconi, si deve  principalmente al lavoro di ricerca condotto in questi anni dal professore Carlo Spartaco Capogreco (che fu il primo negli anni novanta a segnalare il gravissimo episodio), dal ricercatore Rocco Lentini di Rizziconi, dallo studioso Antonino Catananti  Teramo (che alla strage ha dedicato un intero libro) e dalla professoressa Donatella Arcuri,  che ha redatto insieme al giornalista Antonino Catananti, la scheda che è stata pubblicata sull’Atlante.

Un  importante contributo mirato a far emergere e conoscere la strage di Rizziconi,  è stato dato anche dall’ANPI di Reggio Calabria, dapprima attraverso un convegno organizzato sia a Reggio Calabria sia a Rizziconi sul tema “Le stragi dimenticate del Sud” e successivamente partecipando ed organizzando iniziative pubbliche in occasione degli Anniversari della strage, avvenuta prima dell’otto settembre, quindi in un periodo storico in cui Italia fascista e Germania nazista erano alleate.

Strage ancor più grave e senza alcuna giustificazione e, quel che è peggio, senza alcuna reazione da parte delle istituzioni fasciste locali e nazionali.

 L’evento di ieri è stato fortemente voluto e organizzato dall’ANPI di Reggio Calabria , d’intesa con la Commissione Straordinaria e l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea.

Dopo i saluti del dott. Aldo Lombardo, presidente della Commissione Straordinaria del Comune di Rizziconi ; Antonio Casile della segreteria dell’ANPI di Reggio Calabria si è soffermato sull’importanza del lavoro condotto dai ricercatori che, hanno portato alla luce tutte  non solo le stragi ma anche tutte le efferatezze, le singole uccisioni e le violenze compiute sulle donne da parte dei tedeschi.

Un libro che ha trovato nella strage di Castiglione in Sicilia, il filo conduttore  per  tutte le altre stragi.

Subito dopo la prof.ssa Donatella Arcuri, ha puntualizzato che è importante la memoria civile perché produce identità e costruzione di sé.

Nella strage di Rizziconi sono morti 17 civili di cui 11 minori.

Il primo ad aprire il caso è stato tanti anni fa, il politico Domenico Argirò.

A seguire il dott. Antonio Orlando, ricercatore dell’ICSAIC, si è soffermato sulla strage di Acquappesa, dove sono stati fucilati 5 giovani, il più grande Salvatore De Giorgio, aveva solo 35 anni e sulle altre atrocità commesse e rimaste impunite.

Infine Carmine Nastri del Comitato Provinciale dell’ANPI, ha parlato del libro sulla strage di Rizziconi  di Antonino Catananti.

Un libro che rappresenta un caposaldo della storia locale, dalla bellezza struggente, dove alcune pagine diventano poesia.

Un libro  dove la strage viene narrata in tutta la sua drammaticità.

Conclusi i lavori tutti i presenti al convegno si sono recati presso la stele dove sono scolpiti i nomi delle vittime della strage, dove dopo la celebrazione della Messa nella Chiesa di Sant’Antonio, è stata deposta una corona di fiori.

Presenti anche Filippo Quartuccio rappresentante della città Metropolitana e il dott. Nino Bertuccio.

Caterina Sorbara